Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali
Arriva la stretta Consob sui requisiti di conoscenza e competenza richiesti al personale delle società di intermediazione. Servirà più esperienza sul campo nel caso di titolo di studio ottenuto sia meno attinenti a materie economiche. Come per esempio l’iscrizione, anche di diritto, all’albo o superamento dell’esame previsto per iscrizione e, in entrambi i casi, almeno sei mesi di esperienza professionale nel caso in cui forniscono informazioni, oppure almeno nove mesi di esperienza se prestano la consulenza; oppure il diploma di laurea, almeno triennale, in discipline economiche, giuridiche, bancarie, assicurative, finanziarie, tecniche o scientifiche rilasciato da una Università riconosciuta dal ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, o titolo di studio estero equipollente, e almeno sei mesi di esperienza professionale nel caso in cui forniscono informazioni, oppure almeno nove mesi di esperienza professionale nel caso in cui prestano la consulenza; mentre nel caso di un titolo di un diploma di laurea, almeno triennale, in discipline diverse da quelle economiche, o titolo di studio estero equipollente, servono almeno nove mesi di esperienza professionale nel caso in cui forniscono informazioni, oppure almeno 15 mesi nel caso in cui si eserciti consulenza; in caso di diploma di istruzione secondaria superiore servirà almeno 1 anno di esperienza professionale nel caso in cui forniscono informazioni, oppure almeno 18 mesi di esperienza per la consulenza.
L’operazione tra Generali e Cattolica è aperta a future evoluzioni che potrebbero implicare operazioni straordinarie tra Trieste e Verona. Lo scenario è indicato negli accordi firmati tra le due compagnie assicurative a fine giugno, quando il Leone si è impegnato a diventare azionista di Cattolica con il 24,4% come conseguenza della sottoscrizione di 350 milioni dell’aumento di capitale complessivo di 500 milioni che l’Ivass ha chiesto a Verona per risollevare il Solvency II. Un’operazione che, come noto, è subordinata alla trasformazione della compagnia guidata da Carlo Ferraresi da cooperativa a società per azioni, che sarà votata dall’assemblea di Verona il 31 luglio e che prevede l’avvio di una partnership industriale in quattro ambiti di attività: asset management, internet of things, salute e riassicurazione. Ma una volta completato questo primo passaggio e conclusa la trasformazione in spa, destinata ad essere operativa da aprile 2021, l’alleanza potrebbe farsi ben più articolata e i due partner, secondo ricostruito da MF-Milano Finanza, hanno già fissato i principi cardine in base ai quali gli accordi potranno essere ampliati.
Mentre una fetta sempre maggiore dei soci di Ubi sta aderendo all’offerta pubblica di scambio promossa da Intesa Sanpaolo, il consiglio di amministrazione del gruppo lombardo resta critico sulla proposta della Ca’ de Sass pur riconoscendo il miglioramento delle condizioni economiche previsto dall’ultimo rilancio. «Il cda di Ubi ritiene che, nonostante il riconoscimento della componente in denaro, l’offerta non riconosca appieno il valore complessivo» della banca, si legge nell’aggiornamento del comunicato dell’emittente. Più nel dettaglio, secondo il gruppo guidato da Victor Massiah, «l’offerta continua a porre a carico degli azionisti di Ubi gran parte dei rischi connessi al raggiungimento degli obiettivi strategici dell’operazione definiti da Intesa. Il corrispettivo incrementato, seppur aumentato attraverso la componente in denaro, non remunera adeguatamente tali rischi, persistendo, inoltre, una allocazione del valore e delle sinergie sfavorevole agli azionisti di Ubi attesa l’invarianza della componente in azioni Intesa».
Il settore previdenziale guarda con molto interesse ad Autostrade per l’Italia e più in generale agli investimenti in infrastrutture del Paese, ma attende di conoscere i dettagli e le prospettive del rendimento dell’investimento in Aspi, oltre ovviamente al piano industriale della società, visto che in ballo ci sono le pensioni degli italiani. La riflessione è di Sergio Corbello, riconfermato ieri alla presidenza di Assoprevidenza, l’associazione per la previdenza e assistenza complementari, al termine dell’assemblea dei soci che ha eletto anche il nuovo comitato direttivo per il triennio 2020-2023. La partita Autostrade è più complicata «per i fondi pensione, che non possono investire direttamente in partecipazioni in singole società», osserva Corbello, mentre «per le casse previdenziali l’ingresso sarebbe ipoteticamente praticabile», ma bisogna comunque conoscere l’assetto della nuova Aspi e soprattutto le prospettive di sviluppo e di rendimento della società.
- Eurochambres si allea col Leone sul fondo pandemico
Eurochambres, l’organizzazione europea delle Camere di Commercio e Industria che rappresenta oltre 20 milioni di imprese, ha stipulato un protocollo d’intesa con Generali per un impegno comune a cooperare per promuovere e realizzare un fondo contro il rischio pandemico. «L’intesa», hanno spiegato da Generali, «punta a coinvolgere nel progetto le istituzioni europee, gli Stati membri dell’Unione e i soggetti più rilevanti in Europa, al fine di creare forme di partenariato pubblico-privato e meccanismi di protezione da rischi futuri». Un argomento seguito in prima linea dal general manager di Generali, Frèdéric de Courtois, impegnato anche sul fronte del possibile sostegno dell’industria assicurativa alla transizione verso un’economia sostenibile. Il manager è tra l’altro alla testa del gruppo di lavoro sulla pandemia di Insurance Europe, l’associazione che raccoglie gli assicuratori europei. La creazione del Fondo anti-pandemia è stata anche oggetto nelle scorse settimane di una audio conferenza tra il ceo di Generali, Philippe Donnet e il vice presidente della Commissione europea, Valdis Dombrovskis, per esaminare soluzioni armonizzate a livello europeo per far fronte agli effetti negativi del Covid-19 e riflettere sul contributo che può apportare il settore assicurativo al superamento della crisi, con particolare riferimento al fondo anti-pandemia per le emergenze. Un tema su cui anche Ania, l’associazione delle assicurazioni italiane, è fortemente impegnata con il recente avvio di una task force pronta a presentare la sua proposta a settembre, in un’ottica di partnership pubblico-privata. E anche l’Ivass, l’autorità di controllo italiana, in coordinamento con Eiopa, sta seguendo in prima linea l’evoluzione dei lavori per la gestione dei rischi sistemici. L’iniziativa per un possibile Fondo anti-pandemia fa seguito al contributo di Generali alla gestione dell’emergenza Covid-19 attraverso il Fondo straordinario internazionale di 100 milioni e al Recovery Plan for Europe lanciato dall’Unione Europea alla fine di maggio 2020.
Quota 100 è andata in trasferta. A Bruxelles, nel supernegoziato sul Recovery fund, i governi dei Paesi «frugali» hanno buon gioco a rimproverare l’Italia per le misure sfasciacarrozze contenute nel decreto identitario del governo giallo-verde. Del resto basta leggere una delle Raccomandazioni che dovrebbero condizionare l’accesso ai finanziamenti del pacchetto Ursula (siano essi prestiti o erogazioni a fondo perduto) per capire che Quota 100 e dintorni non incontrano il favore dell’Unione.
La detrazione per il genitore che presenta la domanda per il riscatto di laurea agevolato spetta solo se il soggetto interessato, il figlio, è fiscalmente a carico. Con la risposta n. 225 di ieri, l’Agenzia delle entrate ha chiarito i dubbi in merito alla disciplina fiscale applicabile nel caso di riscatto di periodi non coperti da contribuzione e per il riscatto di laurea agevolato.
- Ubi, nuovo no all’opas di Intesa. Offerta, adesioni a quota 26,4%
Il consiglio di Ubi Banca si oppone ancora all’offerta di Intesa Sanpaolo — ormai diventata opas (acquisto e scambio) — nonostante il riconoscimento di un conguaglio in contanti di 0,57 euro per azione. Il board presieduto da Letizia Moratti e guidato dall’amministratore delegato Victor Massiah ha riconosciuto il miglioramento dell’offerta, che valorizza la banca sotto scalata 4,2 miliardi di euro, ma ritiene che la proposta dell’istituto guidato da Carlo Messina «non riconosca appieno il valore complessivo di Ubi», è scritto nella nota diffusa ieri sera in risposta al rilancio in contanti della scorsa settimana. Intesa continuerebbe a sottovalutare la banca, a non pagare pienamente il suo patrimonio netto e a non attribuire in maniera paritaria i benefici delle sinergie ai soci ex Ubi rispetto a quelli di Intesa Sanpaolo, che se ne avvantaggerebbero. Secondo Ubi, il concambio andrebbe ulteriormente incrementato: i 652 milioni di euro in contanti messi ora sul piatto da Intesa non colmerebbero la differenza nelle valutazioni, che Ubi indica in 1,1 miliardi (senza contare le sinergie).
- Ripartono le pensioni di vecchiaia
Superato l’effetto dell’innalzamento dei requisiti anagrafici e contributivi scattato nel 2019, nei primi sei mesi 2020 sono ripartiti i pensionamenti di vecchiaia mentre hanno tirato il freno anticipi e anzianità. Lo rivelano le statistiche sui flussi di pensionamento Inps. Sul complesso delle gestioni le nuove pensioni di vecchiaia sono state 110mila, (compresi anche 34.379 nuovi assegni sociali). Guardando al Fondo lavoratori dipendenti, il più rilevante, il numero delle pensioni di vecchiaia liquidate, con decorrenza gennaio-giugno, è stato pari a 34.823. Nello stesso periodo del 2019 furono 10.700. Per le pensioni delle donne l’incremento è ancora più forte: a 17.789 da 3.565; cinque volte tanto. Nei primi sei mesi dell’anno le donne hanno dato un distacco di 18 punti agli uomini nella corsa alla pensione, con una percentuale di nuove decorrenze che è passata da 96 a 114. A fine giugno le nuove pensioni in pagamento sono state 318.370, poco più della metà (55,4%) del totale dei nuovi pensionamenti avviati nell’intero 2019 (573.944). Più lento, come detto, il passo delle anzianità/anticipate, che si sono fermate a 97.671. La frenata delle uscite anticipate si era già manifestata nel primo trimestre, a conferma del netto calo di domande per Quota 100, che avevano gonfiato questo canale di uscita nel 2019 (204.741 anticipi). Le età medie alla decorrenza delle nuove pensioni di vecchiaia per il Fondo lavoratori dipendenti è stata di 67 anni. Per gli anticipi è stata di 61 anni e 4 mesi (61 anni per le donne). Il dato è inferiore di un anno rispetto all’età media degli anticipi 2019.
- Mifid, Ue pronta alla retromarcia: meno vincoli per investire in Pmi
C’è voluta la pandemia Covid-19 a dare uno scossone alle regole introdotte da Mifid2 sulla ricerca finanziaria. Di fronte alla necessità per le piccole imprese quotate di raccogliere risorse sui mercati dei capitali, l’Unione Europea è pronta a fare un passo indietro sulle regole introdotte da Mifid2 e a stabilire che non debba esserci più separazione tra i costi di trading e quelli di ricerca per i titoli sotto un miliardo di capitalizzazione. E in attesa di conoscere meglio i contorni del provvedimento, è ipotizzabile secondo gli addetti al lavoro, che la Commissione auspichi che le nuove regole possano entrare in vigore, a prescindere dalla revisione di Mifid2 a cui sono associate, già all’inizio del 2021. L’avvio della Mifid2 aveva fin da subito penalizzato sia le case di analisi indipendente sia la ricerca finanziaria soprattutto delle Pmi con l’introduzione del cosiddetto unbundling, in pratica la separazione delle spese sostenute per la ricerca effettuata sugli investimenti da parte dei grandi broker. AssoSim fin da subito era scesa in campo chiedendo un intervento correttivo.
- Effetto lockdown sulle richieste di credito: +79% tra aprile e giugno
Nel secondo trimestre, quando molte attività non essenziali erano sospese per evitare la diffusione delle infezioni, le richieste di valutazione e rivalutazione di crediti da parte delle imprese hanno messo a segno un balzo del 79,3%. La performance è stata registrata dal database Eurisc – il sistema di informazioni creditizie di Crif. In particolare le imprese individuali hanno raddoppiato le loro interrogazioni (+99,4% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno), mentre le società di capitali hanno fatto segnare un aumento del 66,8%. Le dinamiche sembrano seguire, con qualche settimana di distanza, l’attuazione delle misure governative attivate per assicurare maggiore liquidità anche con garanzie. «L’emergenza Covid-19 ha inciso pesantemente su quasi tutti i settori della nostra economia ma i provvedimenti del Governo per contenerne gli impatti hanno fornito un primo supporto concreto alle imprese, specie a quelle di piccola e piccolissima dimensione, tipicamente più fragili ed esposte a shock congiunturali così violenti e inaspettati» ha sottolineato Simone Capecchi, executive director di Crif.
- Generali-Cattolica, tavolo congiunto per valutare operazioni straordinarie
Dopo l’ingresso di Assicurazioni Generali in Cattolica, in seguito all’aumento di capitale riservato, il Leone di Trieste potrà valutare assieme alla compagnia veronese «una o più operazioni societarie o di mercato che consentano la stabilizzazione della partnership nonchè il consolidamento delle sinergie» tra i due gruppi. È questo uno dei passaggi-chiave del documento di accordo quadro sottoscritto tra i due gruppi che Il Sole 24 Ore è riuscito a visionare e propedeutico all’ingresso di Generali in Cattolica tramite l’aumento di capitale riservato da 300 milioni di euro, che le attribuirà il 24,4% della compagnia veronese.
- Accordo tra Generali ed Eurochambres
Eurochambres, l’organizzazione europea delle Camere di Commercio ha stipulato un Protocollo d’Intesa con Generali per un impegno comune a realizzare un fondo contro il rischio pandemico.
- Ecobonus sul tavolo dei Fondi pensione
I fondi pensione potrebbero sostenere le spese di riqualificazione immobiliare innescate dai bonus governativi acquistando i crediti di imposta dei propri iscritti a un prezzo calmierato. L’idea, in fase di approfondimento tecnico, è stata rilanciata ieri dal presidente di Assoprevidenza, Sergio Corbello, appena riconfermato alla guida dell’Associazione per il prossimo triennio. I fondi hanno una considerevole capienza fiscale (1-1,5 miliardi su circa 8 miliardi di prestazioni in pagamento) e potrebbero utilizzarla direttamente o indirettamente proprio investendo sui crediti degli iscritti. Alcuni fondi sono tuttora proprietari di grandi patrimoni immobiliari, altri potrebbero investire in fondi alternativi (FIA) specializzati nella compravendita dei crediti d’imposta derivanti dagli incentivi fiscali. «Stiamo aspettando le circolari dell’Agenzia delle Entrate per capire la fattibilità del progetto – ha spiegato Corbello – e un’analisi normativa la faremo anche con la Covip. Ma è certo che, se questa operazione, che può essere paragonata a una sorta di grande factoring collettivo, potesse andare in porto, i fondi risponderebbero in termini immediati alla domanda di investimento in economia reale, per di più senza profili di rischio particolari».
- Danni al fallimento, l’ok del giudice non salva il curatore
L’autorizzazione del giudice delegato non salva il curatore, ai fini della sua responsabilità per i danni cagionati alla società fallita. L’avallo del giudice può, semmai, essere rilevante solo per un eventuale concorso di responsabilità dell’organo giudiziale. La Cassazione, con la sentenza 13597, ha accolto il ricorso della curatela fallimentare, contro l’ex curatore rimosso, al quale erano stati contestati i danni provocati alla società, per l’illegittima gestione di una pratica di rimborso Iva, oltre che per la mancata istituzione e vidimazione del libro giornale. Una causa vinta per la curatela solo in Cassazione, dopo una doppia sconfitta nei gradi di merito.
- Semestre nero per l’assicurazione vita