Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali
Si alzano i toni a Verona. Nella partita che prevede l’ingresso di Generali in Cattolica con una quota del 24,4%, condizionata alla trasformazione in spa della cooperativa, entrano in campo i tribunali, chiamati in causa da entrambe le parti che in questa vicenda giocano ruoli contrapposti. Da una parte a ricorrere al tribunale di Verona è stato un gruppo di soci dissidenti che sta tentando il tutto per tutto per evitare l’operazione con Generali e che ha impugnato la delibera del 27 giugno con la quale l’assemblea ha dato delega al cda per l’aumento di capitale fino a 500 milioni richiesto da Ivass per risollevare il Solvency II della compagnia. L’atto è stato predisposto dallo Studio Grimaldi, appoggiato da alcuni imprenditori e politici locali che puntano a ottenere una sospensiva dell’efficacia della delibera assembleare in modo da consentire le verifiche di legittimità della stessa prima che ne venga data esecuzione il 31 luglio, quando si riunirà l’assemblea per votare la trasformazione in società per azioni, rendendola non più impugnabile.
Ameno di una settimana dalla conclusione dell’offerta pubblica di scambio di Intesa la resistenza degli azionisti di Ubi va progressivamente evaporando. Dopo il ritocco al prezzo annunciato da Ca’ de Sass venerdì 17 (è stato aggiunto un corrispettivo in denaro pari a 0,57 euro per azione) e l’adesione all’ops delle fondazioni Cr Cuneo e Monte di Lombardia e del sindacato bresciano, nei prossimi giorni spetterà al Comitato Azionisti di Riferimento (Car) esprimersi definitivamente sull’offerta. Il patto, nato un anno fa e oggi attestato quasi al 20% di Ubi, ha registrato importanti defezioni nella linea del no: oltre alle fondazioni (che rappresentano in aggregato oltre il 10%), anche Cattolica ha aperto a Intesa senza considerare il vivo dibattito in corso tra gli imprenditori.
Generalfinance ha chiuso il primo semestre dell’anno con un utile netto a 2,7 milioni, con un incremento del 45% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. La società leader nel factoring alle pmi distressed, partecipata al 47% dal Creval, ha registrato anche la crescita del core business, con il turnover in aumento a 321 milioni (+21% anno su anno) e con 226 milioni di erogato, nonostante il difficile contesto operativo per effetto del lockdown.
L’importo mensile della pensione d’inabilità (euro 287) è “innegabilmente, e manifestamente, insufficiente ad assicurare il minimo vitale”, così violando il diritto al mantenimento garantito a ogni cittadino inabile al lavoro dall’art. 38 della Costituzione. Altre provvidenze, infatti, hanno importi superiori: l’assegno sociale (460 euro), il limite d’impignorabilità della pensione (690 euro) e il reddito di cittadinanza (500 euro più 280 in caso di spese accessorie). A sostenerlo è la corte costituzionale nelle motivazioni alla sentenza n. 152/2020 (si veda ItaliaOggi del 25 giugno) con cui ha dichiarato illegittimo l’art. 38, comma 4, della legge n. 448/2001 nella parte in cui dispone l’incremento della pensione d’inabilità a 651 euro ai soggetti d’età non inferiore a 60 anni (di fatto riconoscendo la misura maggiorata dall’attribuzione, cioè a 18 anni)
I docenti e i non docenti che hanno presentato l’istanza di cessazione dal servizio entro il 10 gennaio e hanno presentato la sola domanda di pensione con i requisiti ordinari (Fornero), se non hanno diritto ad andare in pensione con i requisiti Fornero ma quelli per Quota 100 saranno comunque messi a riposo. A patto, però, che abbiano presentato la domanda entro il 28 febbraio scorso. È una delle precisazioni contenute nella nota 2674 emanata dall’Inps il 2 luglio scorso. L’ente previdenziale ha chiarito, inoltre, che i docenti e i non docenti che hanno presentato la domanda per andare in pensione con i requisiti della Quota 100, se ai fini della cessazione dal servizio avranno maturato i requisiti ordinari per la pensione anticipata (Fornero), saranno collocati a riposo con quest’ultimo trattamento in quanto più favorevole rispetto alla Quota 100.
- Twitter, il cyberattacco grazie al cambio password
L’attacco hacker che ha colpito i sistemi di sicurezza di Twitter nei giorni scorsi ha avuto inizio con un processo familiare a qualsiasi utente di internet: reimpostare la password. Stando a quanto riferito dalla società e dagli esperti di sicurezza, gli hacker sono stati in grado di modificare le credenziali di accesso di 45 account all’insaputa dei proprietari. L’attacco, durato diverse ore, ha permesso agli hacker di assumere il controllo di profili di personalità di spicco, compreso quello dell’ex vice presidente e attuale candidato democratico alle presidenziali Joe Biden e dell’amministratore delegato di Tesla Elon Musk, al fine di perpetrare una frode legata alle criptovalute. Secondo gli esperti di cybersecurity, le dinamiche relativamente «banali» dell’attacco non fanno altro che mettere in luce le continue lacune di Twitter in materia di sicurezza. Secondo quanto è stato in grado di ricostruire finora, Twitter ha riferito che gli hacker hanno manipolato l’account di un piccolo numero di impiegati per aver accesso a strumenti interni. In questo modo sono riusciti a inviare tweet da 45 profili, avviando il download dei dati personali di otto utenti.
- La strage sul lavoro continua anche d’estate Tre morti in un giorno
Un volo di venti metri, poi lo schianto al centro del cantiere. Così sono morti due operai edili, Stefano Fallone, 53 anni, e il collega Paolo Pasquali, 29, impiegati in una maxi opera di ristrutturazione di una palazzina di Vigna Murata, quartiere a sud di Roma. Mentre a Savona uno degli addetti alla manutenzione dell’area Tirreno Power è rimasto schiacciato da uno scudo metallico. I colleghi hanno tentato di soccorrerlo ma il 54enne, dipendente di una ditta di Cairo Montenotte, è morto sul colpo. Secondo l’Inail nei primi cinque mesi dell’anno le denunce di infortunio sul lavoro, con esito mortale, sono state 432. Con un aumento di 41 casi, pari al 10,5% in più. Lo scorso anno le morti sul lavoro erano state 628 con una riduzione del 17,2% rispetto al 2018. Più incoraggianti i dati sugli infortuni, in calo del 23% fino a maggio.
- Il welfare? Un pilastro ma solo il 10% sa che cosa è
La pandemia ha aumentato il livello di insicurezza delle persone, i pessimisti e i preoccupati rappresentano il 61,2% del totale. Timori legati al sistema di garanzie che lo Stato riuscirà ad assicurare. Alle prospettive del lavoro. Oltre che naturalmente ai rischi sanitari. Così la ricerca della Euromedia Research di Alessandra Ghisleri, intervenuta ieri al dialogo «Che ne sarà del Welfare?» organizzato dalla Fondazione Corriere della Sera e dalla Fondazione Carlo Pesenti. Poco più del 10% degli italiani sanno esattamente come funziona. Molti ne sanno poco, anche se sono consapevoli che è necessario. Sempre di più in una formula mista pubblico-privato.
- Cattolica, l’aumento per Generali impugnato dai soci dissidenti
Dopo avere annunciato l’iniziativa nelle scorse settimane, un gruppo di soci dissidenti, circa una ventina che rappresentano diverse associazioni – tra cui il presidente dell’Istituto diocesano per il sostentamento del clero, monsignor Giorgio Benedetti, il presidente dei piccoli azionisti di Cattolica Maurizio Zumerle, Michele Giangrande, e altri esponenti dell’imprenditoria e della politica locale – hanno notificato alla compagnia l’impugnazione della delibera che consentirebbe al Leone di salire al 24,4%. L’obiettivo? I ricorrenti hanno chiesto, in via cautelare, di sospendere la delibera stessa (in modo da consentire le verifiche di legittimità di quanto votato prima dell’assise del 31 luglio) e, in via principale, di dichiararla nulla o comunque invalida.
- Lavori, l’amministratore deve aggiornare la polizza
Con il 110% cambiano le basi per la polizza professionale dell’amministratore, un aggiornamento è opportuno. La riforma del condominio (legge 220/2012) ha previsto che l’assemblea condominiale possa subordinare la nomina dell’amministratore alla presentazione ai condòmini di una polizza individuale di assicurazione per la responsabilità civile per gli atti compiuti nell’esercizio del proprio mandato. Se durante il suo incarico l’assemblea deliberi lavori straordinari, l’amministratore deve adeguare i massimali della polizza, in maniera che l’adeguamento non sia inferiore all’importo di spesa deliberato; adeguamento che va effettuato contestualmente all’inizio dei lavori.
- Omicidio stradale, riforma rinviata
Tramonta dopo il vertice di maggioranza di ieri pomeriggio il disegno di legge di riforma del Codice della strada per inasprire il trattamento sanzionatorio soprattutto sul versante penale. Resta però l’intenzione di procedere appena sarà possibile, ma in questo momento, si è preso atto, l’intervento non è certo una priorità. Così sul tappeto erano finite misure come l’arresto obbligatorio per il conducente che, colpevole di omicidio o lesioni gravissime, non presta soccorso e si dà alla fuga. Nessuno sconto di pena poi ci sarebbe stato per effetto della cancellazione dell’attenuante del concorso di colpa, quando l’evento non è stato provocato esclusivamente dalla condotta del guidatore.
- L’assicuratore MMA vittima di un attacco cyber
Vittima di un attacco cyber, la compagnia di assicurazioni francese, parte del gruppo
mutualista Covéa, sta avendo problemi informatici da venerdì.
“MMA ha subito un tentativo di atto doloso che ha richiesto lo spegnimento dei sistemi…
a scopo di conservazione, con conseguenti difficoltà di accessibilità al sito.
mma.fr e su tutti i suoi servizi di gestione,” ha detto lunedì sulla rete
Social LinkedIn, l’assicuratore, uno dei principali attori del mercato professionale e aziendale. Il sito del mutualista, che ha anche 2,5 milioni di clienti individuali,
risultava sempre indisponibile lunedì sera.
- Albingia condannato per compensare le perdite di un albergatore
Il tribunale di Commercio di Nanterre ha ritenuto che l’assicurazione stipulata da un albergatore sia valida contro perdite subite durante il contenimento e lo ha intimato a pagare oltre 450 mila euro
- Munich Re: il Covid-19 è costato 700 milioni di euro
Il gigante tedesco della riassicurazione Munich Re ha ha annunciato lunedì che la pandemia di coronavirus gli è costata 700 milioni di euro nel secondo trimestre, di cui “il maggiore
parte è attribuibile a eventi importanti”, spiega in una dichiarazione. Per il periodo da aprile a giugno la compagnie registra un utile netto “di circa 600 milioni” a causa della diminuzione dei danni materiali su larga scala – come le catastrofi naturali – secondo i dati preliminari. Rilascerà il 6 agosto i risultati finali del secondo trimestre. Il gruppo
vede ancora “notevoli incertezze” almeno fino al 2021, in particolare per quanto riguarda “gli sviluppi macroeconomici e l'”impatto finanziario” della pandemia e ha quindi deciso di abbandonare il programma di riacquisto delle azioni, che è stato sospeso a fine febbraio.
- Munich Re esce bene dalla crisi