Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali


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Non si può condannare il cliente per concorso di colpa con l’avvocato perché, mentre la conoscenza della normativa rientra nella prestazione del professionista, non si può pretendere dal cittadino la conoscenza dell’istituto giuridico e del relativo termine di efficacia. Ancora: la definitività del provvedimento che chiude il procedimento esecutivo riguarda il rapporto fra debitore e creditore ma non quello fra quest’ultimo e il suo difensore nella veste di antistatario. È quanto emerge dall’ordinanza 12127/20, pubblicata il 22 giugno dalla terza sezione civile della Cassazione.
È l’avvocato privo di idonea procura il soggetto tenuto a pagare le spese processuali del giudizio di legittimità: lo hanno chiarito i giudici della VI-2 sezione civile della Cassazione nell’ordinanza 11437/2020, intervenendo su un caso di appalto privato e relativa condanna dei ricorrenti al versamento della somma che residuava a seguito del mancato pagamento di quanto pattuito con l’accordo contrattuale.
In sede di legittimità, il collegio giudicante, nell’affrontare la preliminare questione circa l’ammissibilità o meno della domanda, stante l’assenza di una procura speciale relativa al grado di giudizio, ha precisato che ai fini dell’ammissibilità del ricorso per cassazione «è essenziale, da un lato, che la procura sia rilasciata in epoca anteriore alla notificazione del ricorso e, dall’altro, che essa investa il difensore espressamente del potere di proporre ricorso per Cassazione e che sia rilasciata in epoca successiva alla sentenza oggetto dell’impugnazione».

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Mancato incasso, salute dei dipendenti e attacchi informatici. Sono i rischi emergenti più sentiti dalle piccole e medie imprese italiane che, dopo l’emergenza Covid 19, si scoprono più bisognose di protezione. «Le nostre Pini, a differenza di quello che avviene nel resto d’Euro-pa, sono tendenzialmente sottoassi-curate —osserva Elena Rasa, responsabile danni di Zurich Italia — In seguito alla pandemia si sta però verificando un cambiamento perché le aziende si sentono più vulnerabili rispetto al passato su alcuni temi che vanno ad aggiungersi alle classiche polizze per incendio, furto e responsabilità civile verso terzi».
  • Il riscatto delle mediazioni civili. Domande in crescita anche del 40%
I danni economici provocati dal lockdown hanno reso difficile il pagamento di affitti e fornitori, dando vita a una serie di contenziosi. Ma hanno anche rilanciato le intese extra-giudiziali

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  • Autostrade, più sicure pubbliche o private?
Alla fine non c’è stata né estromissione, né esproprio. La nuova «Autostrade per l’Italia» che vedrà la luce con la quotazione in borsa non prima di inizio 2021, sarà a controllo pubblico con Cassa depositi e Prestiti che subentra nel capitale rilevando parte delle quote di Atlantia e con soci di suo gradimento. La holding della famiglia Benetton scenderà all’11%, e al momento la loro partecipazione puramente finanziaria vale 1,1 miliardo. Dovranno accontentarsi di contare poco nel nuovo Cda e per due anni non potranno incassare i dividendi (che difficilmente ci saranno visto che il governo intende abbassare le tariffe del 5%). Alla fine di questa complicata trattativa il tema principale però resta sempre lo stesso: come saranno gestiti i 3000 km di autostrade che sono l’oggetto della concessione?

La “pandemia di Covid-9 ha accelerato la digitalizzazione delle economie. Ma anche le minacce online di violazione della privacy e moltiplicato i cyber crime. Il rischio di attacco via web è 15 volte più alto di un rischio incendino furto di beni personali. Per la prima volta la minaccia informatica è diventata il principale rischio percepito dalle aziende a livello mondiale. Un fenomeno preoccupante, in considerazione che un’azienda impiega 205 giorni per scoprire l’attacco con il rischio di compmmettere i propri dati. Eppure solo il 15% delle imprese è coperto con una polizza specializzata (contro il 33%degli Usa), nonostante oltre la metà abbia subito un attacco. Assicurarsi non è più un optional. vediamo quanto deve essere grande l’ombrello protettivo. Ecco alcune delle principali garanzie specifiche da chiedere.
  • Un mondo fermo ma ricco. Così si riparte
Dal 2010 ad oggi i patrimoni privati sono arrivati a valere il 6,8% del Pil mondiale. Troppi risparmi sono fermi in depositi e strumenti liquidi. Solo un uso “smart”, anche con stimoli fiscali, dei capitali accumulati può far tornare la ripresa globale e ridurre le disuguaglianze soiali.
  • Grandi opere. Semplificare? Serve un progetto
Ingegneri e architetti da tempo chiedono a gran voce un processo di semplificazione per sbloccare il comparto degli appalti. Possibile fare qualche esempio concreto? «Nell’ambito dei servizi di architettura e ingegneria — chiede Cappochin — che senso ha puntare sulla procedura negoziata se questa rimane ancorata ad un criterio che impone tempi lunghi come quello dell’offerta economica più vantaggiosa?. Il Consiglio nazionale degli architetti ha redatto e condiviso con la Rete delle professioni tecniche un documento, già da tempo trasmesso al premier Conte, per la semplificazione dell’intero processo di esecuzione delle opere pubbliche: dalla programmazione al collaudo dei lavori, passando anche per un notevole snellimento delle procedure per la redazione e per l’approvazione dei progetti». Si attende risposta. Semplice e rapida.
  • Cyber rischi. Quando il nemico è in casa
Cresciuti del 47% gli attacchi dei pirati che sfruttano il modo poco corretto di sfruttare i dispositivi aziendali. Uno degli effetti negativi dello smart working. Oltre alla protezione informatica serve più formazione
  • Partnership e offerta digitale, la ricetta per crescere nelle polizze
Più forti della crisi. Net lnsurance anche nel suo anno più difficile non perde l’ottimismo e conferma i target del proprio piano industriale che, ai 6,3 milioni di utile netto attesi al prossimo 31 dicembre, in calo del 10  per cento rispetto al 2019, oppone un risultato netto di 17,5 milioni a fine 2023. «Siamo molto fiduciosi — dice l’amministratore delegato della compagnia, A-drea Battista — perché il business model di Net Insurance si basa sull’offerta di protezione e su un approccio digitale. Sono due tendenze in grande evidenza nell’Italia post-Covid e questo, assieme a una serie di attività industriali che stiamo implementando, ha fatto sì che i nostri target continuino ad essere in linea con le previsioni. La conferma arriva dal consuntivo del mese di giugno: Net lnsurance marcia a ritmi pre-Covid, una vera ripresa a “V”, che ci lascia molto ottimisti e che ci vede, nei primi tre mesi dell’anno, crescere nella raccolta premi del 34 per cento rispetto al medesimo periodo del 2019».

  • Per il consulente del lavoro è l’ora di investire in sicurezza

  • Risparmio: come il lockdown mescolato le carte
Nonostante il “deconfinamento”, il risparmio francese dovrebbe rimanere sostenuto. Dopo l’ascesa fino al 40% nel bel mezzo della crisi in aprile, il tasso di risparmio dei privati dovrebbero stabilirsi al 22,2% a fine 2020, secondo le previsioni presentate mercoledì dal
economisti della banca BPCE.
Nel 2021, questo tasso, che corrisponde al saldo delle entrate non consumate, dovrebbe scendere al 17,4%. Ma “Il 17,4% è un tasso di risparmio mai visto dagli anni ’90,
o anche dall’inizio degli anni 1980”, insiste Alain Tourdjman, direttore degli studi e della previsione del gruppo di stendardi della Caisse d’Epargne et Banque Populaire. L’assicurazione vita dovrebbe riguadagnare terreno a scapito dei depositi a vista e dei libretti di risparmio, che negli ultimi mesi sono stati molto popolari.
  • L’assicurazione vita è sempre meno adatta alle aspettative della classe media
L’assicurazione vita sembra sempre meno meno attraente per il francese “medio”, secondo uno studio del consulenza specialistica Fact & Figures. Nel 2019, il 48% del
stock di assicurazioni vita (risparmio individuale, esclusi i prodotti previdenziali) era pari al
risparmio “standard”, cioè agli investimenti effettuati dalla classe media o anche dai risparmiatori più modesti. È molto meno del 2012, quando il risparmio “standard”
era ancora più del 55%. L’Assicurazione vita perde la sua popolarità.