Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali
Quando il giudice di merito sceglie di applicare le «tabelle» di Milano per la liquidazione del danno non patrimoniale da uccisione di un prossimo congiunto, non può scendere al di sotto né salire al di sopra delle soglie, rispettivamente minime e massime, ivi previste. Lo ha confermato la Cassazione con ordinanza n. 13269 dell’1 luglio 2020, che però suscita un altro e più interessante quesito sui possibili scenari interpretativi destinati a prevalere in subiecta materia: è davvero giustificato il primato riconosciuto al sistema milanese? La risposta è: assolutamente no. Almeno con riguardo al danno da morte, la tabella di Milano appare vaga e approssimativa, e merita di essere sostituita dall’analogo strumento elaborato dal Tribunale di Roma, che è obiettivamente preferibile per una serie di ragioni che cercheremo sinteticamente di delineare. La stima del pregiudizio da perdita del rapporto parentale, si sa, è demandata ad un sistema equitativo puro, sostanzialmente fondato sulla valutazione discrezionale del giudice di merito. Nondimeno, per rendere omogenee e prevedibili le decisioni, si è sempre cercato di utilizzare criteri standardizzati di quantificazione.
È condannato a risarcire la mala gestio il direttore generale che nasconde al consiglio di amministrazione le perdite della società per azioni, non appostandole a bilancio ma spalmandole negli esercizi successivi. E ciò perché nell’azione di responsabilità il dg va assimilato a un normale amministratore esecutivo cui il board ha affidato le deleghe. Inutile invocare l’insindacabilità nel merito per le scelte assunte da chi guida un’azienda: il principio anglossassone di business judgement rule non limita la responsabilità quando la decisione del manager risulta imprudente con una valutazione ex ante. È quanto emerge dalla sentenza 12108/20, pubblicata dalla terza sezione civile della Cassazione.
Molte persone stanno ricominciando a viaggiare: le vacanze si avvicinano, diversi paesi stanno riaprendo al turismo ed è ora possibile circolare liberamente in tutta Italia. Visto però il clima di incertezza che rimane, valutare l’idea di stipulare una polizza viaggi può essere utile per tutelarsi. E infatti alcune compagnie stanno introducendo delle coperture ad hoc o nuovi prodotti per rispondere alle esigenze emerse a seguito della pandemia. Questo tipo di assicurazioni in genere riguardano la necessità di assistenza medica e di ricoveri ospedalieri per malattie o incidenti: per chi si reca all’estero può essere importante avere una copertura medica, soprattutto ora che è possibile contrarre il Coronavirus durante il viaggio oppure manifestare i sintomi una volta giunti all’estero. Le assicurazioni possono prevedere il pagamento diretto (totalmente o parzialmente) o indiretto delle spese (in certi casi con un limite massimo), l’aiuto di interpreti e il rientro con un volo-ambulanza. Altre garanzie di solito incluse nelle polizze viaggio sono relative allo smarrimento oppure al furto del bagaglio o dei documenti, alla cancellazione della trasferta per cause di forza maggiore oppure per problemi della compagnia aerea o del tour operator, ai danni provocati ad altre persone e alla tutela legale in caso di controversie di vario tipo all’estero.
A Cattolica viene attribuito un valore implicito di 934 milioni. Poiché prima dell’annuncio Cattolica valeva in Borsa 602 milioni, Generali paga dunque un premio teorico implicito di circa il 55%. Così, all’annuncio, Cattolica é schizzata in alto, portando la capitalizzazione vicino al valore implicito nell’offerta. Pagare un premio cosi elevato per non avere il controllo è inusuale. Ancora di più se si considera che Cattolica non apporta a Generali prodotti innovativi, senizi o professionalità: anzi, l’accordo prevede che sia Generali a offrire servizi di asset management, riassicurazione, salute e business online a Cattolica. Sembra più una partnership commerciale che un’acquisizione, con tanto di premio. Cattolica non apre nuovi mercati a Generali, avendo solo clienti italiani per di più con oltre 11 70% del premi dal ramo Vita, dalle prospettive non certo brillanti vista la scarsa redditività degli attivi a fronte delle polizze per via dello scenario del tassi negativi o risibili.
- Tre sciagure da fine maggio. Roma, mistero nei cieli
Cinque vittime su aerei, elicotteri e ultraleggeri nell’arco di un mese e mezzo. Un bilancio che preoccupa, anche perché le tragedie si sono verificate dopo il lockdown e all’inizio della ripresa dell’attività, anche degli ultraleggeri. I tecnici dell’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo non fanno ipotesi, le indagini sono in corso. Problemi tecnici, errori di manovra, manutenzione precaria, fattori esterni, forse anche malori: le inchieste non si sono ancora concluse, imboccare una pista invece di un’altra è un azzardo, in un mondo, quello dell’aviazione, dove si viaggia per procedure precise e da seguire senza alcun genere di improvvisazione. Nella Capitale ci sono sette delle 13 scuole «Vds» (volo da diporto e sportivo) di tutto il Lazio, ma ce ne sono poi altre 14 di addestramento professionale «Ato» (Approved Training Organisation) dell’Enac, l’Ente nazionale per l’aviazione civile, per aerei di tutti i generi: si insegna dal livello basico al recurrent-type rating, dove si impara a pilotare una specifica macchina o ci si aggiorna. Per ottenere l’attestato «Vds» per gli ultraleggeri bastano invece 16 ore di volo e 33 di teoria (un terzo di quelle per la licenza di pilota privato) e il documento viene rilasciato sempre dalle scuole, che sono autocertificate. La differenza principale con le altre è che non sono sotto la sorveglianza Enac, e che — oltre alla differenza di peso massimo al decollo — anche gli apparecchi in questione sono autocertificati, dai costruttori.
- Bimbo di 4 anni annega nella piscina di un agriturismo
Un bambino di quattro anni è morto annegato dopo essere finito nella piscina di un agriturismo di Bosco Mesola, profonda un metro e trenta centimetri. Quando gli ospiti in acqua hanno notato il bimbo in difficoltà è stato chiamato il 118 che ha subito inviato l’elisoccorso. Una volta atterrati i soccorritori hanno provato numerose manovre per rianimare il piccolo. Purtroppo non c’è stato nulla da fare. Per ricostruire la dinamica della tragedia è arrivato un medico legale da Ferrara e stanno indagando i carabinieri del Comando provinciale della città estense, guidati dal colonnello Gabriele Stifanelli, che hanno sentito le persone presenti nella piscina. L’esame autoptico dovrà stabilire se si sia trattato di un annegamento o, magari, di un malore dovuto a una congestione. Sempre ieri, nel Ravennate, un turista straniero è morto in mare e altri tre dello stesso gruppo sono stati soccorsi e ricoverati in ospedale ma non rischiano la vita. Invece, lo scorso venerdì, nel Cuneese, un bimbo di 21 mesi era annegato in una piscina gonfiabile. Con quello di ieri è il quinto caso, nel giro di poche settimane, di bimbi annegati in piscina. Ogni anno in Italia muoiono così circa 400 persone: si tratta di una vera e propria strage silenziosa. Per l’Organizzazione mondiale della sanità, sono 360mila le persone che perdono la vita per annegamento nel mondo. È la terza causa di morte per incidente.
Arriva il contratto base Rc auto, che permette una maggiore trasparenza e confronti omogenei sulle caratteristiche della garanzia obbligatoria. E all’inizio dell’anno prossimo dovrebbe partire il nuovo preventivatore dell’Ivass, che consentirà di trovare la polizza più conveniente per il proprio profilo di rischio. Due passi, strettamente collegati fra loro, che dovrebbero agevolare la concorrenza e favorire un calo dei prezzi che, seppure in flessione, restano i più elevati in Europa.
Una rielezione quasi plebiscitaria quella che conferma Alberto Oliveti a presidente dell’Enpam, la cassa nazionale di previdenza dei medici e degli odontoiatri. «Devo ringraziare per la fiducia i 162 rappresentanti su 176 che mi hanno votato — dice Oliveti— ma soprattutto credo sia stato giusto votare alla scadenza naturale e dirottare la consultazione sulla piattaforma online che ha registrato la preferenza di più di 80 mila aventi diritto al voto. Una consultazione telematica così vasta legittima tutto il nuovo organigramma per i prossimi cinque anni».
- Shopping con false identità Danni per oltre 150 milioni
Crescono le frodi creditizie realizzate tramite furto d’identità: nel 2019 ci sono stati oltre 32.300 casi per un danno stimato che supera i 150 milioni di euro. Rispetto al 2018 l’aumento è stato del 19,7% e nei primi due mesi di quest’anno c’è stato un’ulteriore incremento del 5%. È il quadro di un fenomeno sempre più diffuso quello che emerge dall’ultimo aggiornamento dell’Osservatorio sulle frodi creditizie e i furti d’identità realizzato da Crif-MisterCredit, azienda specializzata in sistemi di informazioni creditizie. Solo il lockdown, con la drastica riduzione degli spostamenti e la chiusura della quasi totalità degli esercizi commerciali ha posto un freno temporaneo e fatto registrare un calo del 12,8% a marzo e aprile.
- Certificare i rischi può favorire lo studio su polizze e appalti
Prossima fermata: la trasformazione in norma della prassi Uni-Asla per la buona governance degli studi legali. Possibilmente con l’introduzione di previsioni specifiche per professioni affini, in prima battuta i commercialisti. La certificazione di A&A, studio pilota del progetto, ha concluso il “rodaggio” del documento UNI/PdR 33:2017 «Studi legali. Principi organizzativi e gestione dei rischi connessi all’esercizio della professione». E proietta i promotori verso l’adeguamento dei contenuti per trasformare le prassi operative, con carattere facoltativo, in documento normativo entro ottobre 2022. Al momento la prassi può essere lo strumento per ottenere una riduzione dei costi assicurativi e maggior punteggio in fase di gara, oltre che elemento di garanzia verso i clienti; oppure propedeutica per approcciare le certificazioni Iso. Come norma, sarebbe invece un parametro vincolante in giudizi e arbitrati.
- Per medici di famiglia e farmacisti il contagio non vale come infortunio
Alcune categorie di operatori sanitari – i medici di medicina generale e i farmacisti su tutti – contestano il fatto di non godere di adeguate tutele risarcitorie nel caso abbiano contratto il Covid 19 in occasione della loro attività professionale. Lamentano, in particolare, di esser discriminati rispetto ad altri professionisti della sanità che, esposti ad un rischio di contagio sostanzialmente analogo, operano con regolare contratto all’interno di una struttura sanitaria pubblica o privata e beneficiano, proprio per questo, degli indennizzi previsti dall’Inail in caso di morte o di invalidità permanente. Il reclamo sembra poi estendersi fino a riguardare l’operatività delle polizze private infortuni che ciascun professionista ha personalmente stipulato: polizze che, in linea di principio, non coprono – almeno secondo gli assicuratori – il rischio Covid.
- “Possiamo assicurare il rischio di longevità immediatamente”
Intervista a THIERRY BEAUDET Presidente della Mutualité Française: gli assicuratori hanno un ruolo da svolgere gestione della non autosufficienza. Beaudet propone l’inserimento nelle complementari malattia di garanzie che coprono parte di quanto rimane a carico delle persone dipendenti. Se l’assicurato paga 17 euro al mese in aggiunta dall’età di 52 anni, potrebbe ricevere una rendita mensile di 500 euro.
- Le assicurazioni malattia complementari a rischio di essere tassate