Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali
In 11 anni le quotate globali hanno pagato ai soci 17 mila miliardi di dollari fra dividendi e buyback. Molte si sono indebitate esponendosi agli shock. Poi sono arrivati il Covid e gli aiuti di Stato. I vertici delle quotate hanno approfittato dei corsi azionari da record per incassare compensi milionari, esercitando stock option e vendendo i titoli detenuti. Per sostenere remunerazioni tanto generose molte aziende si sono indebitate: il debito societario globale (finanziari esclusi) supera ormai i 75 mila miliardi di dollari, pari al 93% del pil mondiale. Nell’arricchire soci e manager questo piano di sostituzione del capitale di rischio con il debito ha reso le imprese più vulnerabili agli shock. Il fatto che la pandemia sia stato un evento imprevedibile ed esogeno non basta perciò a esimere la finanza dalla responsabilità di averne aggravato le conseguenze.
Fineco Asset Management ha iniziato a segnalare ai clienti con un’apposita bollinatura – ossia con un elemento grafico immediatamente riconoscibile – i propri fondi d’investimento che non applicano commissioni di performance. La scelta è legata alla volontà di estendere il concetto di sostenibilità, che in un’ottica di rispetto del cliente non può prescindere dal proporre un profilo commissionale considerato equo. Per corroborare tale fatta Fineco ha anche ricordato che nel 2019 i caricamenti di performance applicati sui fondi distribuiti in Italia sono aumentati di 800 milioni e di 90 milioni solo nel primo trimestre 2020 nonostante la volatilità innescata dal Covid-19. Le modalità con cui questi costi vengono applicati in Italia sono «poco trasparenti» e si traducono in «uno strato di commissione aggiuntiva a danno di clienti e consulenti», rincara la dose Fabio Melisso, ceo di Fineco Asset Management, parlando con Milano Finanza. In particolare, «orizzonti temporali troppo brevi con cui si calcolano questi costi aggiuntivi e benchmark poco sfidanti hanno reso questi caricamenti poco nobili e sostenibili».
Vittoria InvestiMeglio A Modo Mio è un prodotto di investimento assicurativo di tipo misto rivalutabile a premio unico ricorrente e versamenti aggiuntivi, legato ad una gestione separata. La polizza da la possibilità di predisporre un piano di accumulo con elevata flessibilità del piano di versamenti programmati, le cui prestazioni si rivalutano annualmente (in positivo o in negativo) in base al rendimento della gestione separata Fondo Vittoria Obiettivo Crescita. Il premio versato non coincide però con il premio investito, in quanto la parte di premio versato trattenuta a fronte dei costi del contratto non concorre alla formazione del capitale che sarà corrisposto in caso di decesso dell’assicurato, di riscatto o liquidazione a scadenza. Il cumulo totale dei premi versati non può eccedere il valore di un milione di euro. In caso di sospensione dei versamenti il contratto resta in pieno vigore per il capitale assicurato maturato fino a quel momento, che continuerà ad essere rivalutato. La sospensione dei versamenti programmati non pregiudica peraltro la possibilità di ripristinarli, né di effettuare versamenti aggiuntivi.
Uno dei temi di riflessione di maggior rilievo nel sistema economico italiano è rappresentato da un elevato livello di sottoassicurazione da parte delle famiglie che appare poco coerente invece con una propensione sostenuta al risparmio e all’accumulazione. Si eviden-ia allora un sensibile gap di protezione, ben rappresentato dalla considerazione dell’Ania per cui almeno 1’80% dei cittadi-ni è proprietario immobiliare ma solo il 46% delle abitazioni ha una polizza assicurati-va contro l-incendio e, quasi in un caso su cinque, si tratta di coperture collegate al mutuo. Solo il 3% delle abitazioni è assicurato poi contro calamità naturali. In ambito sanitario la spesa che le famiglie sostengono privatamente (cosiddetta spesa out of pocket) ha raggiunto i 40 miliardi all’anno e solo il 7% è riconducibile alle assicurazioni e il 3%a fondi e casse sanitaria L’incidenza dei premi (escluso il settore auto) sul pfl, è poi pari solo all’1% rispetto a una media europea del 2,69E e il premio medio per abitante (279 euro contro 893) è circa un terzo Si è allora particolarmente esposti…
- B. Generali bene a giugno
La raccolta netta totale di Banca Generali a giugno è stata pari a 509 milioni di euro, mostrando un’espansione nei volumi rispetto a maggio e accelerando il trend di riqualificazione della liquidità. Da inizio anno la raccolta netta totale è stata di oltre 2,8 miliardi. Le preferenze sono andate verso soluzioni gestite e di risparmio amministrato attraverso l’uso della liquidità raccolta nei mesi precedenti. Le soluzioni offerte come fondi e sicav, gestioni patrimoniali e soluzioni assicurative, hanno mostrato un saldo netto positivo, confermando l’attenzione alla diversificazione e personalizzazione del servizio. La crescita della sicav lussemburghese Lux Im è stata di 121 milioni nel mese e la raccolta dei contenitori assicurativi di 82 milioni. I servizi dedicati di consulenza di Ro4ad e i prodotti strutturati hanno raccolto 87 milioni, mentre la domanda di consulenza evoluta (Bgpa) è aumentata di 206 milioni nello scorso mese.
La raccolta netta totale di Banca Generali a giugno è stata pari a 509 milioni euro, mostrando un’espansione nei volumi rispetto al mese precedente. Da inizio anno, la raccolta netta totale ha superato i 2,8 miliardi.
La raccolta di giugno si è concentrata verso soluzioni gestite e di risparmio amministrato con l’impiego della liquidità raccolta nei mesi precedenti. Tutte le soluzioni offerte, dai fondi e Sicav alle gestioni di portafoglio alle soluzioni assicurative, hanno evidenziato un saldo netto positivo, confermando l’attenzione alla diversificazione e personalizzazione del servizio.
- Cattolica, esposto dei piccoli soci alla Consob per invalidare l’assemblea del 27 giugno
Alcune associazioni di soci della Cattolica Assicurazioni hanno dichiarato guerra all’ingresso di Generali. In un comunicato diffuso ieri da «Casa Cattolica», il nome della rete di associazioni, si legge che è stato presentato un esposto alla Consob per segnalare «tutte le irregolarità dell’assemblea dello scorso 27 giugno e per chiederne l’annullamento». Casa Cattolica è stata presentata pochi giorni fa a Verona con la partecipazione dell’onorevole leghista Paolo Paternoster e del consigliere regionale (lista Zaia) Stefano Valdegamberi. I soci dissenzienti hanno fatto sapere che è pronta anche un’azione legale al Tribunale delle imprese di Venezia per invalidare l’assemblea di giugno sull’aumento di capitale ma anche, preventivamente, quella del 31 luglio per la trasformazione di Cattolica in spa. I sottoscrittori dell’esposto hanno evidenziato , tra i diversi motivi che secondo loro legittimano l’annullamento dell’assemblea di giugno, «l’impossibilità a votare» perché «solo una parte dei 18 mila soci ha ricevuto nei termini dello statuto la documentazione per poter esprime la delega». Inoltre ci sarebbe stata la «distorsione della volontà dei soci», almeno quelli che «mai avrebbero votato un aumento di capitale se fossero stati al corrente che sarebbe stato riservato a un nuovo azionista industriale sconosciuto ai soci stessi».
- Banca Generali, la raccolta supera i 2,8 miliardi
Ammonta a 509 milioni di euro la raccolta di giugno di Banca Generali superando i 405 milioni di maggio e i 407 di giugno 2019. Da inizio anno — si legge in una nota — la raccolta netta totale ha superato i 2,8 miliardi di euro «confermando la banca quale riferimento per la clientela soprattutto nel segmento private». «Il miglior mese dell’anno per raccolta gestita e flussi molto forti complessivamente a conferma del grande lavoro dei colleghi di rete al fianco dei clienti — ha detto l’amministratore delegato e direttore generale di Banca Generali, Gian Maria Mossa (nella foto). L’esclusività della nostra piattaforma proprietaria di advisory rappresenta sempre più un punto di riferimento per la consulenza evoluta».
- Bankitalia prevede una caduta del Pil del 9,5% nel 2020
Un crollo del 10% del prodotto del secondo trimestre. Quasi il doppio del -5,3% del primo trimestre, periodo solo in parte colpito dagli effetti del Covid-19. Lo scivolone del secondo trimestre «riflette in particolare l’andamento molto sfavorevole di aprile», mentre a maggio qualche segnale di miglioramento si è manifestato. Il Bollettino economico della Banca d’Italia anticipa i dati sul Pil, che saranno certificati a fine mese dall’Istat, ma i numeri sembrano assestarsi. Via Nazionale stima una caduta dell’economia italiana del 9,5% quest’anno nello scenario di base, e si conferma la stima del -13% circa nel 2020, per lo scenario “severo”, che contempla una recrudescenza della pandemia. Per il prossimo biennio via Nazionale prevede una ripresa solo molto “graduale”: +4,8% nel ‘21 e +2,4% nel ‘22, a causa degli effetti persistenti sui consumi dal calo dell’occupazione e del reddito disponibile.
- Consob proroga obblighi di trasparenza
La Consob ha prorogato di tre mesi, fino al 12 ottobre, gli obblighi di trasparenza sulle variazioni delle partecipazioni rilevanti avvalendosi dei poteri del decreto Imprese dell’aprile scorso. In base al decreto, ricorda una nota dell’Autorità di via Martini, vanno resi noti gli obiettivi di investimento per le società ad azionariato particolarmente diffuso al superamento di una determinata soglia per un periodo relativo ai successivi sei mesi. La proroga decisa dalla Commissione, con una delibera presa mercoledì scorso, si è resa necessaria – si legge – per via della perdurante situazione di incertezza circa l’evolversi della situazione economico-finanziaria generata dall’epidemia Covid-19. Il rafforzamento degli obblighi di trasparenza riguarda in particolare le variazioni delle partecipazioni rilevanti, abbassandole dal 3% all’1% per le società più grandi e dal 5% al 3% per le piccole e medie imprese; d’altro lato prevede che siano resi noti gli obiettivi di investimento, già in presenza di una quota superiore al 5% del capitale.
- «L’offerta per Cattolica è ancora valida Vittoria non muoverà in modo ostile»
L’offerta di Vittoria per Cattolica è ancora sul tavolo. Lo assicura, in questo colloquio con Il Sole 24 Ore, l’amministratore delegato della compagnia, Cesare Caldarelli, che nell’illustrare la proposta, condivisa a suo tempo con i vertici di Verona, ha ricostruito un progetto nato come amichevole e che tale resterà. Un piano, tuttavia, ancora valido e «dalla forte valenza industriale e strategica».
- Quando il fondo comune raddoppia le commissioni