Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali
La liquidità degli italiani continua a salire, come ha spiegato Bankitalia nel suo bollettino relativo a maggio. I depositi del settore privato sono cresciuti del 7,5% su base annua, a fronte del +6,8% di aprile. Lo conferma anche il Rapporto Censis-Assogestioni dal titolo «Il valore della diversità nelle scelte d’investimento prima e dopo il Covid-19», secondo cui «i soldi parcheggiati sui conti correnti negli ultimi tre anni, 121 miliardi, valgono più del Piano Marshall (valore attualizzato, ndr)». E la liquidità nei portafogli delle famiglie italiane è aumentata di 34,4 miliardi di euro nei tre mesi più neri dell’epidemia (da febbraio ad aprile), «cifra quasi uguale al valore del Mes per l’Italia di cui oggi tanto si discute», mette in evidenza la ricerca. Sono risorse che si aggiungono ai 121 miliardi di euro di liquidità aggiuntiva accumulata negli ultimi tre anni, prima dell’esplosione dell’epidemia (+8,4% in termini reali nel triennio), un importo pari a nove volte le risorse del Piano Marshall destinate all’Italia per la ricostruzione del dopoguerra rapportate ai valori attuali».
Il wealth management è un business di scala, con economics guidati dal combinato di volume assoluto delle masse totali gestite e dalle masse medie per banker. Questo lo condanna a crescere, con una dimensione minima di sussistenza di circa 15-20 miliardi di masse, oltre al quale ogni euro di masse incrementali crea valore. Storicamente il modello di crescita del settore si è basato per prassi sul money-in-motion, con sottrazione alla concorrenza di portafogli di clienti e masse tramite assunzione di bankers. Una caccia alla dote più che al talento, per accaparrarsi masse cospicue, subito redditizie, in tempi stretti, senza costi e rischi di ramp-up. Il virus ha solo inflitto la stoccata finale a un modello di crescita che mostrava la corda: si è assistito sia a una progressiva riduzione del bacino potenziale di profili in target, dovuta alla forte intermobilità di professionisti già avvenuta nel corso degli anni, sia a una maggiore difficoltà nell’effettivo trasferimento di masse dalla concorrenza, a fronte delle azioni lanciate dagli employer per la retention dei bankers e dei clienti.
Lo sguardo di Elon Musk verso il futuro non conosce soste e dopo la recente avventura aerospaziale di SpaceX ieri il magnate californiano è tornato al core business dell’automobile tornando a promettere che i veicoli di Tesla potrebbero essere completamente autonomi già entro quest’anno. «Ho fiducia che avremo la funzionalità del livello cinque di autonomia (quello più alto e che indica che un’auto può andare da sola, ndr) già quest’anno. Non ritengo che ci siano sfide fondamentali» per centrare l’obiettivo, ha spiegato Musk durante il videodiscorso di apertura della World Artificial Intelligence Conference (Waic) di Shanghai. Il proprietario di Tesla ha parlato infatti solo di «piccoli problemi» da risolvere.
- Bankitalia: a maggio più prestiti e meno sofferenze
Sono diminuite dell’11,6% su base annuale le sofferenze del sistema bancario a maggio, a fronte di un calo tendenziale dell’11,4% ad aprile. A renderlo noto è Banca d’Italia, precisando che la variazione può risentire dell’effetto di operazioni di cartolarizzazione. L’istituto ha poi comunicato che a maggio i prestiti alle famiglie sono aumentati dell’1,3% sui dodici mesi (1,1% in aprile) mentre quelli erogati alle società non finanziarie sono aumentati dell’1,9% (1,7% ad aprile), spiegando poi che i prestiti al settore privato, corretti per tener conto delle cartolarizzazioni e degli altri crediti ceduti e cancellati dai bilanci bancari, sono cresciuti dell’1,5% sui 12 mesi (1,4% il mese precedente). Quanto ai tassi d’interesse sui nuovi prestiti alle società non finanziarie, sono stati pari all’1,21% (1,06 in aprile), mentre quelli per importi fino a 1 milione sono stati pari all’1,6% e i tassi sui nuovi prestiti di importo superiore a tale soglia si sono collocati allo 0,93%. I tassi passivi sul complesso dei depositi in essere sono stati pari allo 0,35% (0,36 in aprile). A proposito di depositi, sempre a maggio quelli del settore privato sono cresciuti del 7,5% sui 12 mesi contro il 6,8% in aprile, a fronte di una raccolta obbligazionaria diminuita del 5% sullo stesso periodo dell’anno precedente (come in aprile).
- A giugno raccolta Azimut a quota 380 milioni
Il gruppo Azimut ha registrato in giugno una raccolta netta di risparmio gestito positiva per circa 380 milioni, superando quota 1,8 miliardi di raccolta netta totale da inizio anno. Il totale delle masse comprensive del risparmio amministrato si è attestato a fine giugno a 55,4 miliardi, di cui 42,9 miliardi fanno riferimento alle masse gestite. Positiva nel semestre, informa un comunicato, l’attività di reclutamento in Italia di consulenti finanziari e private banker: nel primo semestre 2020 il gruppo e le sue divisioni hanno registrato 48 nuovi ingressi, portando il totale del gruppo Azimut a fine giugno a 1.806 unità. «I flussi registrati nel mese di giugno», è stato il commento di Pietro Giuliani, presidente del gruppo, «contribuendo alla raccolta netta totale da inizio anno pari a 1,8 miliardi di euro, segnano un incremento delle attività che procedono a ritmo sostenuto soprattutto nella componente di risparmio gestito grazie a soluzioni di lungo termine in grado di generare valore per i clienti anche in contesti volatili e incerti».
Ampliato il catalogo dei reati 231. Il Consiglio dei Ministri del 6 luglio scorso ha approvato in via definitiva il decreto legislativo di attuazione della Direttiva 2017/1371/UE «relativa alla lotta contro la frode che lede gli interessi finanziari dell’Unione mediante il diritto penale» (cosiddetta «Direttiva Pif»).
Il provvedimento, oltre a modificare la disciplina degli illeciti tributari e di alcuni delitti contro la Pubblica Amministrazione, interviene direttamente sul testo del Dlgs. 231/2001, introducendo nuovi reati presupposto.
In attesa del testo definitivo, il comunicato stampa del Consiglio dei Ministri ha anticipato l’estensione della responsabilità degli enti in caso di dichiarazione infedele, omessa dichiarazione, indebita compensazione, frode nelle pubbliche forniture, frode in agricoltura, contrabbando, peculato e abuso d’ufficio.
Una clausola contrattuale non negoziata ma che produce una regola derivante da legge nazionale, efficace tra le parti in mancanza di diverso accordo non rientra nell’ambito di applicazione del diritto Ue sulle clausole abusive nei contratti stipulati con i consumatori. Lo stabilisce la Corte di giustizia Ue, parallelamente ad un’altra sentenza in cui sancisce che una legge nazionale può prevedere un termine di prescrizione dell’azione giudiziale di restituzione di somme versate in forza di una clausola abusiva inserita in un contratto tra un professionista e un consumatore. C-81/19 – Nella stipula di un secondo contratto di mutuo di rifinanziamento del contratto iniziale in una valuta più forte, raddoppiando quindi negli anni l’importo da rimborsare, due mutuatari hanno presentato ricorso ad un tribunale rumeno per dimostrare l’abusività di una parte del contratto stesso.
Anche i lavoratori autonomi del settore primario per la loro pensione quest’anno dovranno pagare qualcosa in più. I valori 2020 sono indicati nella circolare Inps n. 82/2020. Il primo versamento è previsto per il 16 luglio.
Reddito convenzionale. Il reddito medio convenzionale giornaliero da valere, sia ai fini del calcolo dei contributi che della misura delle pensioni degli autonomi dell’agricoltura, per ciascuna fascia di reddito agrario (tabella D, legge n. 233/1990) quest’anno è stabilito nella misura di 59,45 euro (58,62 euro nel 2019. Il calcolo dei contributi pensionistici dovuti dai coltivatori diretti, mezzadri e coloni si effettua applicando una determinata percentuale sul reddito agrario convenzionale articolato in quattro fasce distinte dal numero di giornate/lavoro attribuibile ad ogni singola unità attiva come segue: prima fascia = 156 giornate; seconda fascia = 208 giornate; terza fascia = 260 giornate e quarta fascia = 312 giornate.
- Ingegneri con polizza
La Fondazione del Consiglio nazionale ingegneri ha pubblicato il bando di gara per scegliere la compagnia di assicurazioni cui affidare il servizio di una polizza assicurativa ad adesione volontaria per la responsabilità professionale degli iscritti all’albo degli ingegneri per un periodo di tre anni, prorogabile per un ulteriore triennio. Il bando rappresenta il secondo atto di un percorso che ha visto come primo passo l’individuazione, avvenuta sempre tramite una gara europea, del broker cui affidare la gestione della futura polizza. La scadenza delle offerte è per il prossimo 27 agosto, mentre il 10 settembre si procederà all’apertura delle buste.
- Cattolica Buffett dice no all’aumento
Quando si è trattato di votare l’aumento di capitale di Cattolica, Warren Buffett ha usato le sue azioni — che valgono un voto, visto che l’assicurazione per ora è una cooperativa — ed ha espresso parere contrario. Una scelta in apparenza un po’ curiosa, visto che l’aumento è motivato dalle richieste dell’Ivass ma è stato accompagnato dall’accordo con Generali, che prendono una quota della compagnia e subordinano l’operazione alla trasformazione in spa. Insomma, un pacchetto complessivo che dovrebbe piacere ad un uomo di mercato come Buffett. Il no potrebbe avere una spiegazione tecnica: le indicazioni di voto potevano essere date fino alla mezzanotte del 23 giugno, l’offerta di Generali è stata formalizzata subito dopo (nella notte). E i rapporti tra Buffett e i vertici non sono più fluidi. Difficile ipotizzare che Buffett voti contro la trasformazione in spa. Tuttavia la mossa di Generali qualche mugugno a Verona e dintorni l’ha sollevato. Secondo questo pensiero, per il Leone di Trieste si tratta di un’acquisizione — appena mascherata — e Cattolica avrebbe potuto vendere un po’ più cara la pelle, se non fosse arrivata in situazione di tanta fragilità all’appuntamento con il mercato.
- True, l’intelligenza artificiale per misurare la reputazione
La reputazione è una faccenda strana: ci riguarda, dipende totalmente da noi eppure non ci appartiene, sono altri a definirla. Possono volerci anni a costruirne una buona ma basta un attimo a distruggerla. Vale per le persone come per le imprese. Finora, nel mondo del business, venivano utilizzate indagini a campione e periodiche per verificare la percezione dei clienti, un metodo che ora viene spazzato via da una piattaforma innovativa, la prima in Europa capace misurare la reputazione di un brand in tempo reale grazie al ricorso all’intelligenza artificiale. Si chiama True ed è stata ideata da Sec Newgate, agenzia milanese di comunicazione con 34 uffici in 14 Paesi, oltre 70 milioni di euro di ricavi nel 2019 e pronta allo sbarco anche a New York e Washington. Si tratta di una piattaforma in grado di interagire in cinque lingue con un mandato chiaro: modificare profondamente l’approccio alla comunicazione. Con True è ora possibile analizzare in tempo reale tutte le fonti pubbliche (stampa scritta, audio, video, web, social), individuando giudizi, comportamenti ed emozioni riguardo cinque dimensioni (products&services, innovation, performance, governance, citizenship) e seguendo gli impatti reputazionali di avvenimenti e conversazioni, sintetizzati in due indici: uno relativo alle informazioni cognitivo-comportamentali, l’altro alle emozioni tracciate.
- Cattolica Spa, Buffett verso il sì
Warren Buffett, che ha il 9%, dovrebbe dare il suo via libera alla prossima assemblea Cattolica per diventare spa.
- Le mosse di Buffett su Cattolica: sì alla Spa dopo il no all’aumento
Tra i 363 voti contrari all’aumento di capitale di Cattolica Assicurazioni, approvato dall’assemblea a fine giugno, ce ne era anche uno di un peso diverso. Non per la maggiore influenza nell’assise – vista la natura cooperativa della compagnia ispirata al principio ‘una testa, un voto’ – ma per il nome del socio: Warren Buffett che attraverso la sua Berkshire Hathaway, e la controllata General Reinsurance, è ancora il primo azionista del gruppo con il 9,047%. La finanziaria americana dunque, dopo aver fatto conoscere il proprio disappunto al ribaltone che in autunno ha messo fuori causa l’amministratore delegato Alberto Minali, si è espressa contro la delega al cda per aumentare il capitale fino a 500 milioni di euro entro cinque anni.
- Azimut, raccolta giugno a 380 milioni
Azimut ha registrato a giugno una raccolta netta di risparmio gestito positiva per 380 milioni, raggiungendo così oltre 1,8 miliardi di raccolta netta totale da inizio anno. Il totale delle masse comprensive del risparmio amministrato si attesta a fine giugno a 55,4 miliardi, di cui 42,9 miliardi fanno riferimento alle masse gestite.
- Generali, Scaroni nominato all’Eiopa