Gli incidenti stradali diminuiscono, nel 2019, su tutti gli ambiti stradali, fatta eccezione per le strade urbane, in lieve aumento rispetto al 2018 (+0.2%). La variazione più consistente si registra sulle autostrade con -3,8%. Le vittime diminuiscono del 6,1% sulle autostrade, del 5,0% sulle strade urbane e del 4,4% sulle strade extraurbane. Anche i feriti diminuiscono, in particolare sulle autostrade (-3,4%).
E’ quanto emerge dalle statistiche sul 2019 dell’Istat.
Nel confronto con il 2018 non si deve dimenticare che quell’anno il numero di decessi in autostrada fu estremamente elevato a causa dell’incidente sul Ponte Morandi, a Genova, che causò 43 vittime (Prospetto 3 e Figura 8).
L’indice di mortalità continua a essere più elevato sulle strade extraurbane, 4,2 decessi ogni 100 incidenti, si attesta a 3,4 sulle autostrade mentre è pari a 1,0 sulle strade urbane (rispettivamente 4,4; 3,5 e 1,1 nel 2018).
La media nazionale, praticamente invariata dal 2010 a meno di oscillazioni non significative, è pari a 1,8.
Nel complesso, la maggior parte degli incidenti stradali avviene tra veicoli in marcia (67,6%). Il 90,4% coinvolge due veicoli, il 7,3% tre veicoli e il 2,3% quattro e più veicoli. Gli incidenti a veicolo isolato, esclusi gli investimenti di pedone, rappresentano il 20,9%. Gli investimenti di pedone sono, invece, l’11,5% del totale.
Gli incidenti si verificano lungo un rettilineo nel 46,4% dei casi sulle strade urbane e nel 56,8% sulle extraurbane.
In ambito urbano gli incidenti che si verificano in corrispondenza degli incroci rappresentano il 40,6% del totale, in curva il 6,9% e nei pressi di una rotatoria il 4,8%. Lungo le strade extraurbane, oltre all’alta percentuale di sinistri su rettilineo, il 22,5% degli incidenti si verifica in curva e il 15,3% in corrispondenza di un incrocio.