Intervenuto al webinar organizzato da Itinerari Previdenziali dal titolo “Le compagnie di assicurazione alla prova di Covid-19”, il presidente di Aviva Italia, Carlo Salvatori, ha detto che è urgente che tutti si mettano a “remare nella stessa direzione per colmare il gap di copertura assicurativa nei rami elementari, ossia le polizze che coprono i rischi per le famiglie, le imprese, la salute. Se gli italiani si renderanno conto che l’assicurazione non è un costo ma un investimento per una migliore qualità della vita e del lavoro, come lo hanno capito molto bene i cittadini e le imprese dei paesi europei allora il futuro sarà di assoluto interesse per il settore”.
Sono sempre i soliti accordi, verrebbe da dire, ma la situazione italiana continua a mantenere le distanze dall’Europa dove l’incidenza delle coperture assicurative sul Pil “è doppia rispetto all’Italia e nei paesi anglosassoni tre volte la nostra. Abbiamo un gap da colmare in Italia e per noi industria è una buonissima notizia, purchè il paese remi in tutte le sue componenti nella direzione giusta”. Salvatori chiama in causa anche le banche, che dovrebbero fare di più inserendo “con più forza e decisione la componente assicurativa nelle istruttorie di affidamento”.
Insomma, secondo Salvatori, “Ania, Ivass, il potere pubblico, le compagnie, tutti dovremmo agire nella direzione di creare le condizioni affinchè l’Italia, nel suo interesse, riesca a colmare la distanza dai paesi più virtuosi e meglio assicurati”.