Coca Cola, North Face, Patagonia, Adidas, Unilever, Levi’s, Starbucks , il gigante farmaceutico Pzifer, Ford, l’Intercontinental Hotels Group (IHG) e ora anche il gruppo assicurativo britannico Aviva si aggiunge alla lunga lista di aziende che hanno annunciato di non volere più fare pubblicità su Facebook (e Instagram).

La campagna di sensibilizzazione “Stop Hate for Profit” sostiene che Facebook non stia facendo abbastanza per rimuovere i contenuti portatori di odio dalla piattaforma e per questo motivo sta invitando le aziende a sospendere ogni forma di pubblicità nel mese di luglio.

Facebook incassa 70 miliardi di dollari l’anno con la pubblicità e li usa “per amplificare le voci dei razzisti, dei violenti e dei negazionisti”, c’era scritto nella pagina manifesto pubblicata dal Los Angeles Times. Un’accusa decisamente pesante ma che sta incontrando favore di centinaia di aziende di tutto il mondo, sempre più a disagio davanti a certi contenuti che non hanno nulla a vedere “con i valori americani più profondamente radicati: libertà, uguaglianza e giustizia”.

Un portavoce di Aviva ha dichiarato alla BBC che “Esaminiamo regolarmente le piattaforme di social media che utilizziamo e ci siamo presi questo momento di pausa per riconsiderare  l’utilizzo di Facebook da parte di Aviva per la pubblicità nel Regno Unito”.

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