di Anna Messia
Lo studio Tonucci & Partners sarà il consulente legale e Banca Generali opererà come agente esecutivo. Sono i due advisor scelti dagli agenti Anagina per procedere al piano di acquisto di azioni di Generali. Un progetto che è pronto a prendere il via proprio mentre in Anagina (ex Ina-Assitalia) hanno deciso di lanciare un nuovo logo per rappresentare l’associazione, pronta a guardare oltre il Leone e in una fase in cui le mosse di Generali, tra accordi nell’Rc Auto con Poste Italiane e la firma della partnership con Cattolica, vengono osservate con particolare attenzione. Non senza qualche lettura critica, come spiega a MF-MilanoFinanza il presidente di Anagina, Davide Nicolao, in questa intervista.
Domanda. Partiamo dall’inizio. Perché avete deciso di cambiare il vostro logo?
Risposta. È stato eliminato il sottotitolo che faceva riferimento a Ina e Assitalia. È rimasto invece il nome Anagina, che non è però più un acronimo delle compagnie del gruppo, ed è stata aggiunta la dicitura Associazione agenti imprenditori di servizi assicurativi. Anagina è già un’associazione di primo livello, che insieme a Sna e Anapa siede per esempio nei tavoli per il rinnovo del contratto. Ma ora siamo pronti ad aprire le porte agli agenti di altre compagnie di assicurazione che seguono il nostro modello di agenzia-impresa, nel quale le agenzie generali hanno un ruolo di responsabilità e di formazione delle reti di vendita, con una funzione imprenditoriale. Gli agenti iscritti ad Anagina, in totale 350 persone, gestiscono il 40% del portafoglio complessivo di Generali Italia, con 4 miliardi di euro di premi, 3.500 dipendenti e 9 mila intermediari. Anche questi ultimi potranno, tra l’altro, entrare nell’associazione e usufruire dei nostri servizi di consulenza legale e normativa.
D. L’eliminazione nel nome di riferimenti al gruppo Generali significa che siete pronti a distribuire prodotti di altre compagnie, magari su polizze specializzate?
R. No, almeno non per ora. Davanti alla scelta della compagnia di distribuire polizze Rc Auto negli uffici postali (per i dipendenti del gruppo, ndr), anche se tramite il marchio Genertel, viene però da chiedersi se non sia il caso di guardare all’offerta di altre compagnie per prodotti che non trovano risposta nel gruppo.
D. Come considerate invece l’operazione industriale con Cattolica che prevede anche l’acquisto del 24,4% del capitale della compagnia assicurativa di Verona?
R. È una mossa espressione della dinamicità commerciale di Generali ma ovviamente la seguiamo con la dovuta attenzione.
D. Quali sono i prossimi passi per l’acquisto di azioni Generali dopo la nomina degli advisor?
R. Siamo pronti a partire sia con risorse personali degli agenti, sia con la cassa di previdenza degli aderenti ad Anagina, che ha un patrimonio complessivo di 120 milioni. Mantenendo la diversificazione degli investimenti potremmo utilizzare il 20% del patrimonio, mettendo in campo circa 25 milioni. E non c’è solo questo. Abbiamo chiesto alla compagnia anche un piano di stock option dedicata agli agenti, come è già stato fatto per tutti i dipendenti del gruppo a livello mondiale e il dialogo è aperto. (riproduzione riservata)
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