L’impatto dell’emergenza sanitaria e delle misure di contenomento che hanno costretto molte imprese a ridurre o interrompere la propria attività è stato aggravato dalla bassa diffusione della copertura del rischio di Business Interruption: in Italia solo il 3% delle PMI sono assicurate in modo specifico.

E’ quanto emerge dallo studio realizzato da Cerved su commissione di Aiba, l’associazione italiana dei broker di assicurazione e riassicurazione, e presentato ieri mattina durante la parte pubblica dell’Assemblea annuale, in versione on line e direttore di ClassCnbc, Andrea Cabrini.

Secondo la ricerca, un’impresa su sei considera a rischio la propria sopravvivenza e ben il 78% percepisce come significative le ripercussioni provocate dall’emergenza sanitaria, in particolar modo le piccole aziende dei settori più colpiti, come trasporti e l’intera filiera del turismo che nel 2020 potranno vedere cali del fatturato complessivo rispettivamente del 19% e del 25% rispetto al 2019., con un valore medio generale che si colloca al -13%. L’accresciuta percezione della vulnerabilità trova conferma nelle proiezioni: se prima dell’emergenza sanitaria le imprese vulnerabili o a rischio default erano il 39,6%, si stima che questa percentuale sia destinata ad aumentare nel 2020 fino al 51% o addirittura al 57% nel caso più estremo.

L’analisi rivela però come lo scenario non sia esclusivamente legato a Covid19, ma contempli altri rischi che sono sempre più significativi per le aziende, ma che restano ancora sotto-assicurati, come le catastrofi naturali, il cyber risk e la salute.

Il costo dei danni complessivi dei più recenti terremoti in Abruzzo, Emilia e Italia centrale, è pari a circa 40 miliardi di euro ed è superiore alla stima dei costi per mettere in sicurezza gli edifici e le strutture più esposte al rischio sismico in Italia (circa 36 miliardi di euro).

Inoltre, già prima di Covid19 e dell’accelerazione del ricorso allo smart working, il rischio cyber era al primo posto tra i più sentiti in Italia e all’estero: nel 2019 a livello globale si è registrato un aumento del +91,5% di attacchi a servizi on line e del +17% di attacchi alla sanità.

Infine, la salute è ormai un tema centrale per le aziende che si sono trovate a cercare soluzioni di tutela per i propri dipendenti: hanno trovato nel mercato assicurativo una risposta rapida con soluzioni assicurative specifiche per il Covid. Se si pensa che, al di fuori dell’emergenza, dei 38 miliardi di spesa sanitaria out of pocket delle famiglie italiane solo il 10% è intermediato, si comprende quanto ampio sia il margine di crescita del mercato assicurativo nel settore sanitario.

“Se l’accresciuta percezione di vulnerabilità maturata nel critico contesto attuale si trasformerà in una maggiore propensione alla spesa per la tutela assicurativa dipenderà anche dal livello di cultura del rischio che le imprese saranno in grado di sviluppare – commenta il Presidente di Aiba Luca Franzi – Per questo il ruolo del broker, consulente del rischio esperto del mercato assicurativo, diventa centrale per garantire la sostenibilità dell’impresa, che passa attraverso la  capacità dell’individuazione e della riduzione del rischio e, dove ineliminabile, del suo trasferimento al mercato assicurativo mediante adeguate  coperture”.

L’Ania punta a colmare nel breve termine il gap di copertura delle aziende, con la messa a punto di un piano pubblico-privato da presentare al governo italiano ma anche in Europa. “Entro fine settembre sarà pronta la proposta del nostro tavolo di lavoro che abbiamo costituito nell’associazione per trovare una soluzione assicurativa al problema pandemie”, ha dichiarato ieri il presidente di Ania, Maria Bianca Farina, aggiungendo che “bisognerà valutare non solo il rischio di interruzione di attività ma anche altri rischi come la perdita di lavoro o l’rc professionale”.

“Non si può immaginare che nei prossimi mesi ci sarà una semplice ripresa alle condizioni precedenti», ha affermato Enea Dallaglio, partner Mbs Consulting e Innovation Team del gruppo Cerved, «ma bisognerà affrontare i nodi emersi dalla crisi”. I broker sono pronti a fare la loro parte.

Sono intervenuti inoltre: Riccardo Cesari, Consigliere IVASS, Maria Giovanna Luini, scrittrice, psicoterapeuta e medico.

Aiba