Maccarone (Fitd) si dice fiducioso sull’adesione della famiglia al salvataggio. Intanto il Fondo Interbancario dà luce verde all’intervento incardinato su Cassa Centrale. Oggi l’offerta vincolante sarà inoltrata alla Bce. Assemblea prevista per l’ultima settimana di settembre
di Luca Gualtieri
I Malacalza potrebbero dare luce verde al salvataggio di Banca Carige . L’assenso della famiglia azionista è rimasto l’ultimo, serio ostacolo sulla strada del salvataggio dopo che ieri il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi ha dato luce verde all’intervento incardinato su Cassa Centrale. Eppure il presidente del Fitd Salvatore Maccarone è ottimista sull’esito della trattativa con il socio di maggioranza relativa (oggi attestato al 27%): l’adesione dei Malacalza «più che un impegno è una aspettativa ragionevole», ha dichiarato ieri Maccarone. «Si stanno interrogando. Credo che dopo le decisioni che abbiamo preso sia verosimile che l’operazione possa proseguire». L’assenso della famiglia è del resto essenziale per condurre in porto il salvataggio visto che qualunque deal dovrà passare al vaglio dell’assemblea straordinaria che oggi i Malacalza sono ancora in grado di condizionare. Ecco perché già da tempo si sarebbe aperto un canale con l’azionista, con l’obiettivo di coinvolgerlo nel progetto industriale.
Ieri intanto gli organi del Fitd hanno approvato la proposta vincolante per mettere in sicurezza Carige . Proposta che oggi verrà inoltrata alla Bce. La banca sarà rafforzata con un aumento di capitale da 700 milioni, a cui Ccb parteciperà con 63 milioni, mentre la restante parte verrà coperta per 313 milioni con la conversione del bond subordinato in mano allo Schema Volontario del Fitd e per 324 milioni per cassa. I soci attuali potranno sottoscrivere 85 milioni mentre 239 milioni saranno messi dal Fondo Interbancario, che garantirà anche l’eventuale inoptato, con un impegno massimo di 637 milioni. Altri 200 milioni di bond subordinati tier2 verranno acquistati da Ccb (100 milioni), Amissima (50 milioni) e per i restanti 50 milioni da Credito Sportivo, Mcc, Cattolica, Mediolanum , Equita e Cariverona. Ccb sarà il partner industriale e disporrà di un’opzione call per rilevare, tra due anni, tutte le quote del Fitd per 300 milioni. «Restiamo fiduciosi che questa sia la soluzione definitiva dei problemi e siamo soddisfatti perché il nostro compagno di viaggio (Ccb, ndr) è un gruppo nuovo, coeso, efficiente e ben patrimonializzato», ha spiegato ieri Maccarone.
A questo punto la palla passa alla Bce, che da oggi avrà una decina di giorni per esaminare il piano e dare luce verde all’operazione. A quel punto i commissari straordinari di Carige Pietro Modiano, Fabio Innocenzi e Raffaele Lener potranno convocare l’assemblea straordinaria che, probabilmente alla fine di settembre, sarà chiamata a deliberare sul salvataggio. A quel punto la banca dovrà aggirare l’ultimo ostacolo, cioè per l’appunto il voto dei Malacalza che sembrano però orientati verso il sì. (riproduzione riservata)
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