Sul fronte patrimoniale è previsto un impatto di 30 punti base sul cet1 della banca
Il deal segna l’uscita di Gae Aulenti dal capitale della banca diretta. Gli analisti promuovono l’operazione
di Luca Gualtieri
Unicredit ha incassato 1,099 miliardi dalla vendita del 18,3% di Fineco . I risultati dell’accelerated bookbuilding sulla partecipazione residua nella banca diretta guidata da Alessandro Foti sono stati annunciati ieri mattina. Il prezzo incorpora uno sconto del 4,4% rispetto all’ultimo prezzo di chiusura pre-annuncio, mentre l’impatto patrimoniale stimato per Unicredit è di circa 30 punti base sul Cet1 capital del gruppo che verrà calcolato nel terzo trimestre dell’anno. L’operazione, ha spiegato la banca in una nota, rientra nelle «misure finanziarie complessive in preparazione del piano strategico 2020-23 annunciate». Nessuna sorpresa insomma per il mercato, che si attendeva una cessione a cavallo dell’estate e comunque prima della presentazione del nuovo piano industriale.
Non per nulla la partecipazione è stata progressivamente smontata nel corso del mandato di Mustier: prima è finito sul mercato il 10% nel luglio del 2016, poi è stato dismesso un 20% nell’ottobre di quell’anno, mentre un ulteriore 17% è stato venduto nello scorso mese di maggio. Dopo essere vissuta a lungo all’ombra di banche tradizionali (prima Bipop Carire, poi Capitalia e infine Unicredit ), per Fineco si apre una nuova fase. Se l’acquisizione da parte di un gruppo internazionale viene giudicata improbabile (anche perché oggi il gruppo capitalizza 6,52 miliardi, quasi 27 volte gli utili annuali), più plausibile è che l’istituto diventi un polo aggregante sotto la regia dell’attuale top management. Unicredit intanto ha incassato le positive le reazioni degli analisti. Mediobanca , ad esempio, considerando anche la generazione di capitale dei prossimi trimestri, ritiene che l’istituto guidato da Mustier sarà tranquillamente in grado di registrare un Cet 1 del 12,5% a fine anno con un cuscinetto sui requisiti minimi di capitale di 200-250 punti base. Raggiungere la parte alta di questa soglia, secondo gli analisti, rappresenta un pre-requisito per alzare il dividendo e in particolare il payout dal 30% attuale al 50%. Ieri intanto in borsa il titolo Unicredit ha registrato un rialzo dello 0,32% a 11,38 euro. (riproduzione riservata)
Fonte: