Sponsorizzato dall’Ania, punta a 500 milioni. F2i mira al closing in agosto
Il fondo incassa l’esclusiva. Pronti a entrare già nella fase di avvio ci sono Allianz, Generali e Intesa
di Anna Messia
Il fondo infrastrutture da 500 milioni sponsorizzato dall’Ania scalda i motori. L’intenzione, secondo quanto risultata a MF-Milano Finanza, è chiudere il primo closing della raccolta prima della pausa estiva. Nei giorni scorsi è stato definitivamente approva la concessione di un’esclusiva a F2i, come anticipato da MF-Milano Finanza il 23 maggio, e ora la società guidata fa Renato Ravanelli, che l’ha spuntata su altri due gestori (Deutsche Bank Asset management e Partners Group) punta ad accelerare le manovre per far decollare l’iniziativa a stretto giro di posta. L’interesse, del resto, è già alto visto che ci sarebbero sei compagnie pronte a sottoscrivere il fondo nella fare di avvio. Si tratta di Allianz, Generali , Intesa , Axa , Cattolica e Poste Vita. L’obiettivo dell’associazione che rappresenta le compagnie di assicurazione italiane, come noto, è quello di scendere in campo per sostenere l’economia nazionale investendo in particolare nelle infrastrutture del Paese.
Si parte da un patrimonio di 500 milioni ma l’obiettivo è arrivare, nel giro di qualche anno, a un investimento complessivo di 1 miliardo richiamando anche l’interesse delle altre imprese del settore. A fine 2018 la presidente dell’Ania, Maria Bianca Farina, aveva annunciato l’interesse a partire il prima possibile, fissando come obiettivo l’inizio del 2019. «Abbiamo lanciato un Rfb (acronimo di Riquest For Bid, ovvero la gara, ndr) per individuare il gestore», aveva fatto sapere Farina aggiungendo che le risposte arrivate erano state tante e sarebbe stata prontamente avviata la fase di selezione. Evidentemente c’è voluto qualche mese in più rispetto alle previsioni, anche per mettere a punto con precisione il regolamento del fondo, ma a questo punto la competizione è destinata ad entrare nel vivo sotto la regia di F2i, partecipata da Cdp, banche e casse previdenziali. Di certo le prospettive che si aprono con questo progetto coordinato da Ania sono interessanti. «Le compagnie sono pronte a investire risorse per finanziarie l’economia reale e in particolare quella italiana, nell’interesse del clienti e del Paese», aveva sottolineato la stessa Farina. L’idea è in particolare di costituire un fondo nel quale possano essere convogliate le risorse delle compagnie di assicurazione che decideranno di aderire all’iniziativa e «quando saremo pronti apriremo il progetto anche alle casse previdenziali e ai fondi pensione», aveva aggiunto, «ma anche alla Cassa Depositi e Prestiti e a tutti gli altri stakeholder che possono essere funzionali al piano». Del resto con la riallocazione di appena il 2% delle riserve del settore assicurativo si potrebbero mettere a disposizione del Paese circa 15 miliardi. Numeri decisamente importanti.
Per quanto riguarda invece la tipologia d’investimento, le compagnie si starebbero orientando verso un fondo di tipo equity, preferendolo a un fondo di debito, ma i dettagli devono anche essere resi noti. Intanto nel settore assicurativo c’è già chi si è già mosso da solo per la creazione di un fondo di debito nelle infrastrutture. L’anno scorso, come noto, il gruppo Generali ha annunciato il lancio di una nuova piattaforma, Generali Investment Partners, per investire sul debito infrastrutturale per clienti sia interni sia esterni, con l’obiettivo di arrivare a 2,5 miliardi di asset gestiti nei prossimi 5 anni, cui si aggiunge 1 miliardo di asset provenienti dalla stessa compagnia. (riproduzione riservata)
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