Profitti record a 65 milioni di euro nei primi sei mesi dell’anno. Parla l’amministratore delegato Mossa
di Anna Messia
Banca Generali chiude un semestre da record e si prepara, per il prossimo ottobre, ad aggiornare il piano strategico al 2021 per ritoccare all’insù gli obiettivi di raccolta netta e di consulenza evoluta. Mentre a fine anno potrebbero presentarsi occasioni di acquisizione nel settore del private banking, dice a MF-Milano Finanza l’amministratore delegato Gian Maria Mossa, il quale ricorda che Banca Generali è pronta «a svolgere un ruolo di aggregatore in Italia».
Per quanto riguarda i numeri comunicati ieri, va segnalato che nei primi sei mesi dell’anno Banca Generali ha registrato un utile netto di 132,8 milioni di euro (+43%), il miglior risultato semestrale nella storia della banca, con un utile ricorrente di 65 milioni (+12%) al netto dello voci variabili. I ricavi totali sono saliti a 272,7 milioni di euro (+22%). Le masse totali hanno raggiunto 62,9 miliardi di euro (+8%) e quelle pro-forma, ovvero includendo Nextam e la società in via di acquisizione Valeur, quota 65 miliardi. La raccolta netta semestrale ammonta a 2,8 miliardi.
«La solidità della raccolta e la capacità di intercettare una fetta crescente di clientela private ci danno fiducia per la seconda parte dell’anno», ha dichiarato Mossa, aggiungendo che anche luglio è stato un mese particolarmente positivo, con la raccolta netta che ha sfiorato i 300 milioni di euro. Da inizio anno e includendo luglio il flusso è stato positivo per oltre 3 miliardi e per il 75% è arrivato da strutture esistenti (il nuovo reclutamento ha pesato quindi soltanto per il 25%) e per questo Banca Generali potrebbe decide di alzare presto l’asticella che era stata fissata per la fine dell’anno a 4-4,5 miliardi di euro, spiega Mossa. Anche la crescita della raccolta evoluta, che a fine giugno ammontava a 4 miliardi, rappresentando già il 6,5% delle masse complessive ha superato le aspettative. L’obiettivo che era stato indicato per dicembre, del 7-8%, è di fatto stato raggiunto.
Intanto Banca Generali , che ha appena chiuso l’operazione Nextam e si prepara a inglobare Valeur, punta anche alla crescita in Svizzera confermando l’obiettivo di 5-7 miliardi di franchi di asset in gestione nei prossimi cinque anni ed entro il 2020 vuole ottenere anche una licenza bancaria nel Paese, scegliendo tra una start-up o un’acquisizione. Nuove occasioni di crescita per linee esterne potrebbero presentarsi anche in Italia, «dove inizia ad esserci un po’ di fermento nel settore del private banking», aggiunge Mossa. Un dossier caldo è quello di Kairos, finita nel mirino di Mediobanca e JC Flowers, ma altri potrebbero aggiungersi e Banca Generali è pronta all’azione, forte anche della sua situazione stabilità. A livello patrimoniale va segnalato che il Cet 1 ratio di Banca Generali a fine giugno si attestava al 15,7% (16,5% su basi di politica di dividendi tradizionale).
Da segnalare infine che ieri in borsa Banca Generali ha ceduto l’1,8% a 26,18 euro. (riproduzione riservata)
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