Il 33% dei fornitori intervistati negli Stati Uniti, il 34% in Canada e il 40% in Messico prevedono un aumento del numero di aziende clienti che rallenteranno le tempistiche di pagamento fino ad oltre 90 giorni dalla scadenza della fattura. Questo, naturalmente, comporterà problemi nella gestione del flusso di cassa e nei tempi medi d’incasso delle fatture.
Negli Stati Uniti, un maggiore frequenza di ritardi di pagamento interesserà il settore dei metalli (questa l’opinione dell’83% delle aziende intervistate nel settore), quello delle costruzioni (40% degli intervistati) e dell’Information Technology (33%). Nel settore delle costruzioni canadese, un incremento dei ritardi di pagamento riguarderà 3 aziende su 5 tra quelle attive. In Messico, il 64% dei fornitori intervistati nel settore dei macchinari e il 54% nei settori dei beni di consumo durevoli e nelle costruzioni, prevedono un aumento dei tempi d’incasso delle fatture scadute. Questi sono alcuni dei risultati emersi dall’ultimo Barometro Atradius sui comportamenti di pagamento tra aziende nella regione Americhe.
David Huey, Direttore Regionale di Atradius per gli Stati Uniti, Canada e Messico, ha commentato: “Dopo dieci anni consecutivi di diminuzione delle insolvenze, si prevede per i prossimi mesi un aumento dei ritardi di pagamento in Nord America. Tale fenomeno indica una chiara inversione di tendenza rispetto allo scorso anno. È principalmente dovuto alle politiche commerciali del governo che cambiano in modo regolare, e al rallentamento dell’economia globale. Questi due fattori, oltre a lanciare una nuvola nera sulle previsioni di insolvenza, stanno mettendo a dura prova il commercio globale. Una situazione che espone maggiormente le aziende nordamericane al rischio di mancato pagamento da parte dei loro clienti B2B. Di fatto, la gestione delle inadempienze di pagamento è una delle chiavi della longevità delle aziende. A questo proposito, l’assicurazione del credito commerciale resta lo strumento più efficace per gestire in modo sicuro il proprio business”.
Massimo Mancini, Country manager di Atradius per l’Italia, aggiunge: “L’aumento dei ritardi di pagamento previsto nelle principali economie del Nord America e le criticità relative ai tempi d’incasso delle fatture delle aziende attive in questi Paesi, tra le quali aumenta in modo evidente la percezione del rischio di credito commerciale, fa riflettere sull’importanza di proteggere le attività commerciali dall’insolvenza dei debitori per far crescere il proprio business in sicurezza”.
Le aziende intervistate da Atradius, temendo un rallentamento dei tempi di pagamento da parte dei clienti ed un peggioramento delle previsioni economiche, hanno programmato di intensificare le misure di protezione del proprio flusso di cassa. Il 38% degli intervistati in Messico, il 35% negli Stati Uniti e il 30% in Canada hanno intenzione di intensificare la frequenza dei controlli sull’affidabilità creditizia degli acquirenti, prima di offrire condizioni di credito. Il 33% degli intervistati canadesi, il 28% negli Stati Uniti e il 18% in Messico prevedono di aumentare le riserve di cassa per i crediti inesigibili.
Il Barometro di comportamenti di pagamento è un sondaggio annuale condotto da Atradius sulle pratiche di pagamento tra aziende B2B. L’edizione delle Americhe esamina il comportamento dei pagamenti in Brasile, Canada, Messico e Stati Uniti. L’indagine di quest’anno è stata condotta circa sei mesi dopo la conclusione dell’accordo commerciale USMCA.
I risultati dell’indagine sono particolarmente significativi per l’area USMCA poiché oltre la metà delle esportazioni del 56% dei fornitori intervistati nei tre Paesi si trova dentro la regione. E il 18,3% degli intervistati (più del 16,5% di un anno fa) opera solo all’interno della regione. Anche se potrebbe essere ancora presto per trarre conclusioni, l’istituzione dell’USMCA sembra avere buoni effetti sul commercio. Per l’87% dei fornitori intervistati in Messico (in aumento rispetto all’81,5% dello scorso anno) e il 92% in Canada (rispetto al 90% di un anno fa) le esportazioni verso gli Stati Uniti non sono né aumentate né cambiate nel corso dell’ultimo anno. 7 dei 10 fornitori intervistati hanno individuato sia in ragioni economiche che nelle politiche commerciali governative il motivo della rinnovata stabilità.