Daniele Caneva, CREA Avvocati Associati
«Poiché uno dei requisiti individuati dalla legge per tutelare il know-how è l’aver creato un sistema di riservatezza idoneo a mantenere segrete le informazioni da tutelare», spiega Daniele Caneva, managing partner di Crea Avvocati Associati, «le imprese sono chiamate a dotarsi di sistemi di controllo dei propri accessi sempre più sofisticati. La tutela del patrimonio aziendale passa quindi attraverso l’utilizzo di idonei e avanzati sistemi di cyber-security, ma senza tralasciare la messa in sicurezza degli ambienti e dei dati fisici.
Domanda. Come si quantifica e si risarcisce la violazione del segreto?
Risposta. Non esiste molta giurisprudenza in tema di risarcimento per violazione di segreti industriali. Essendo però il know-how inserito nell’ambito dei diritti tutelati dal Codice della Proprietà Industriale si ritiene applicabile l’art. 125 c.p.i. e quindi i sistemi classici di risarcimento dei diritti immateriali, ossia la royalty come principio cardine e la reversione degli utili come sanzione civile.
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