Viridium Gruppe (Cinven 80% + Hannover Re 20%) acquisiscono Leben. Ma Generali ha la possibilità di entrare in Viridium a breve visto che la Germania, per il ceo Donnet, è un mercato core. Leben valutata fino a 1 mld cui aggiungere rimborsi al gruppo assicurativo per 882 mln. Jefferies: incasso più alto del previsto
di Elena Dal Maso
Assicurazioni Generali e Generali Deutschland hanno dato avvio al processo per la cessione della quota di maggioranza di Generali Leben a Viridium Gruppe, società tedesca specializzata nella gestione dei portafogli Vita. Viridium è controllata dal gruppo di private equity inglese Cinven e dal colosso tedesco della riassicurazione Hannover Re. Si prevede che i contratti dell’operazione verranno firmati a breve. Generali manterrà una quota del 10,1% in Generali Leben e un posto nel Consiglio di Sorveglianza. Generali e Viridium manterranno rispettivamente su tale quota opzioni put e call da esercitarsi a partire da tre anni dopo il closing.
Secondo gli accordi, Generali si riserva il diritto di acquisire una quota di minoranza nell’azionariato di Viridium dopo l’esito positivo della due diligence. La holding che controlla Viridium è attualmente partecipata da Cinven per l’80% e da Hannover Re per il 20%. In base all’accordo, Generali gestirà gli asset di Generali Leben per un periodo di 5 anni attraverso Generali Investments Europe. E Viridium corrisponderà a Generali una commissione cumulativa di 275 milioni nell’arco di questi 5 anni.
Generali Deutschland cederà intanto a Viridium l’89,9% di Generali Leben. Il 100% di Generali Leben è stato valutato fino a 1 miliardo di euro, inclusi 125 milioni di earn out in caso di modifica della normativa che disciplina l’allocazione delle riserve riserve tecniche addizionali. Viridium, inoltre, rimborserà a Generali strumenti subordinati del valore di 882 milioni.
Generali Leben rappresenta circa il 36% delle riserve Vita di Generali Deutschland ed è focalizzata sulle polizze tradizionali a tasso garantito, che il Leone di Trieste da anni voleva cedere a causa dei tassi sottozero e della conseguente scarsa redditività dei prodotti per l’assicuratore. La società gestisce 4 milioni di polizze con riserve tradizionali per 37,1 miliardi e detiene diversi portafogli di società fuse in precedenza.
La transazione consentirà di migliorare il Return on Risk Capital e di mitigare l’esposizione del gruppo al rischio relativo ai tassi di interesse. L’operazione incrementerà di 43 punti la Solvency in Germania e di 2,6 punti la Solvency II del Gruppo, generando una plusvalenza (al lordo delle imposte) di 275 milioni a livello di gruppo. Dopo l’operazione, Generali Deutschland rimarrà, riporta la nota ufficiale del gruppo, leader nel business Unit-Linked, Ibride e Protezione in Germania e resterà il secondo più grande gruppo assicurativo tedesco, attraverso le altre unità operative.
Philippe Donnet, amministratore delegato del gruppo, ha spiegato che “la decisione di oggi rappresenta un passo fondamentale nel percorso strategico che abbiamo delineato per rafforzare Generali . Tutti i nostri stakeholder ne trarranno beneficio, l’operazione permetterà di investire in soluzioni innovative a favore dei nostri clienti tedeschi, garantendo un maggiore rendimento per i nostri azionisti”. Donnet ha poi aggiunto che “la Germania è un mercato fondamentale, il management e tutti i colleghi stanno lavorando con grande determinazione per rafforzare la nostra posizione come leader nel settore assicurativo”.
Circa 300 dipendenti, che attualmente gestiscono il portafoglio in run-off di Generali Leben, saranno trasferiti in una nuova società di servizi. Viridium manterrà invariate le loro condizioni di lavoro, in linea con l’accordo in essere per i dipendenti di Generali Deutschland, siglato all’inizio del 2018. Morgan Stanley ha agito in qualità di advisor finanziario dell’operazione.
Secondo gli analisti di Jefferies, la vendita di Generali Leben è alla base della dinamica di cassa del gruppo. Il prezzo di cessione di 1,9 miliardi di euro è più alto di quanto previsto dal mercato, “dato che l’unità produce profitti trascurabili e non paga dividendi al gruppo”, secondo gli esperti, per i quali l’incasso dalla cessione si aggiunge al miliardo di euro che Generali ha ricavato dalla vendita degli asset non core.
Fonte: