di Luciano Mondellini
Il mercato automobilistico italiano ha registrato in giugno un calo delle immatricolazioni del 7,2% rispetto al corrispondente mese del 2017 con quasi 175mila unità vendute. Un risultato che ha fatto terminare in territorio negativo l’intero primo semestre per il settore . Nella prima metà dell’anno infatti il numero di automobili acquistate è stato di 1,1 milioni di unità, in calo dell’1,4% rispetto alla prima metà dell’anno scorso. In questo quadro è andata ancora peggio a Fca , che pur restando saldamente leader di mercato in Italia, ha immatricolato in giugno oltre 43 mila automobili registrando quindi un brusco calo (-19,6%) rispetto al giugno 2017 con una quota di mercato scesa dal 28,6% al 25%. Pesante anche il calo accusato dal Lingotto nel primo semestre (-9%) a 304mila unità. Tanto che al netto dei dati di Fca il mercato italiano nel primo semestre è in lieve crescita (+1,71%)
Il tutto mentre, come ha fatto notare Federauto (l’associazione dei concessionari italiani) le immatricolazioni di auto diesel hanno fatto segnare un calo del 16%. Segno che i problemi sull tecnologia a gasolio sono ormai molto presenti anche nelle decisioni dei clienti retail. E non sono più confinate nelle aule dei tribunali o dei legislatori.
In termini macro il Centro studi Promotor ha spiegato che sull’andamento delle immatricolazioni pesano nel 2018 le incertezze sulla situazione politica che hanno caratterizzato il primo semestre dell’anno e pesa anche il rallentamento del tasso di crescita del prodotto interno lordo. Rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente infatti il pil italiano è cresciuto dell’1,4% nel primo trimestre 2018 mentre nel 2017 era cresciuto dell’1,6% nel quarto trimestre e dell’1,7% nel terzo. Oltre a questi elementi di freno incidono negativamente sulla domanda anche le perplessità dei proprietari di auto diesel da sostituire sulla scelta della nuova auto. In particolare data la demonizzazione di questo tipo di alimentazione questi potenziali acquirenti si chiedono se orientarsi nuovamente sul diesel o se passare ad un altro tipo di alimentazione e, se si, a quale. Il risultato è che molti automobilisti in questa situazione rinviano acquisti già maturi. Interessante è comunque constatare che la quota delle diesel sulle vendite è in diminuzione a vantaggio soprattutto delle auto a benzina (che per inciso hanno emissioni di Co2 più elevate) e di quelle a metano. Entrando invece nella specificità di quanto riguarda Fca bisogna dire che sia sui risultati di giugno che su del primo semestre pesa la decisione dell’amministratore delegato Sergio Marchionne di dare precedenza alle vendite ai clienti privati piuttosto che a quelle sugli altri canali che sono decisamente meno remunerativi. In particolare ad appesantire la performance del Lingotto è stato soprattutto il brand Fiat che ha visto calare le proprie immatricolazioni dall oltre 40mila del giugno 2017 alle quasi 28mila del mese scorso. Con un calo di oltre il 30%. Pesante anche la flessione del brand Lancia/Chrysler che ha perso il 14% a quota 4mila unità. Continua invece a registrare ottimi risultato il marchio Jeep/Dodge (+92% a 7mila unità). Un buona notizia per il Lingotto dato che questo è un brand che garantisce corposi margini. (riproduzione riservata)
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