di Eden Uboldi

La mediazione piace sempre di più alle imprese e ai privati e sono aumentati i procedimenti con esito positivo. Lo ha comunicato ieri la Camera arbitrale azienda speciale della Camera di commercio di Milano, mettendo in luce i dati raccolti nel corso del 2016. Quando le parti compaiono al primo incontro il 37% dei procedimenti trova esito positivo, a fronte il 27,2% degli accordi stipulati nel 2014 e del 31,9% nel 2015.

Ma se si supera lo scoglio della prima contrattazione, i dati mostrano delle percentuali quasi invariate nel triennio 2014-2016: la conclusione positiva della mediazione è raggiunta dal 67,9% dei casi nel 2016, dal 70,8% nell’anno prima e nel 2014 dal 68,7%. In generale, durante la scorsa annualità, a fine risoluzione extragiudiziari l’accordo si realizza nel 21% dei casi, contro il 14,2 del 2014. La maggioranza dei ricorsi è composta da quelli obbligatori, il 79%, mentre la mediazione volontaria compone solo il 21% delle volte. Osservando i dati, è evidente che i ricorsi esperiti dalla volontà delle parti sono quelli che hanno più possibilità di trovare successo. Nei casi di mediazione internazionale, pari al 3% dei casi monitorati, la chance di trovare una comune intesa è di quasi il 20%. Aumentano anche il valore delle liti e la durata: nel 2016 il valore medio dei procedimenti ha raggiunto i 350 mila euro, con un tempo medio di 80 giorni circa, mentre l’anno precedente era di 250 mila con una durata di circa due mesi. Secondo le analisi, le risoluzioni si concludo positivamente specialmente quando riguardano successioni, locazioni, e diritti reali. Mentre i contratti assicurativi, finanziari e bancari sono quelli in cui è più difficile trovare il giusto compromesso.
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