di Stefania Peveraro
Le società farmaceutiche in Italia non si proteggono dal rischio di credito. Lo rivela una ricerca condotta da Ayming su un campione di 150 aziende del settore attive in Italia, per la maggior parte con fatturato compreso tra i 100 e i 500 milioni di euro, presentata a Milano dagli autori Giorgio Marangoni e Fabio Celestini, rispettivamente direttore e manager del dipartimento working capital dalla società di consulenza strategica.
Il sondaggio, che ha dato luogo al primo Osservatorio sul ciclo attivo del settore farmaceutico in Italia, ha avuto luogo tra dicembre 2016 e aprile 2017 ha permesso di analizzare trend e approcci nella gestione delle varie fasi del ciclo attivo, come vendita e contratti, rischio di credito, ordini, logistica, fatturazione, contestazioni e recupero crediti.
Nel dettaglio della gestione del rischio di credito la ricerca ha infatti mostrato che le aziende del settore, in genere piuttosto solide finanziariamente, preferiscono non ricorrere a factoring e ad assicurazione del credito (rispondono no sul tema l’80-85% degli intervistati) e anzi concedono come prassi un fido ai loro clienti nell’85% dei casi, fatta eccezione per la pubblica amministrazione e per le altre aziende farmaceutiche, per le quali le percentuali di fido scendono rispettivamente al 59% e al 61%. Da segnalare però che per la pubblica amministrazione salgono le percentuali di risposta per factoring (59%) e assicurazione credito (86%).Tuttavia i tempi di pagamento sono comunque piuttosto lunghi, influenzati dai termini imposti dalla Pa e dal fatto che i produttori di prodotti da banco stagionali offrono condizioni di pagamento particolarmente vantaggiose a farmacie e parafarmacie, che rispettivamente nel 48% e nel 28% dei casi pagano oltre i 60 giorni.
In ogni caso lo scenario di riferimento è destinato a modificarsi profondamente, vista la prospettiva di privatizzazione (e consolidamento) delle farmacie in Italia. Tale tema ha animato la discussione della tavola rotonda che ha seguito la presentazione della ricerca e alla quale hanno partecipato Vittorio Biassoni (cfo e cio di Doppel Farmaceutici e socio Andaf), Giuseppe Malanga (finance & business operations director di Roche Diabetes Care Italy) ed Emiliano Sala (finance director Italy, Greece & Israel di Gsk Consumer Healthcare).
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