In Italia è allarme tra incendi e siccità. Mentre nel sud divampano incendi dolosi, Roma e dintorni è colpita da siccità e razionamento di acqua. Anche la Calabria ha dichiarato lo stato di calamità naturale e il Nord Italia è in ginocchio, soprattutto in Emilia Romagna, dove il Po è ai minimi a Parma e a Piacenza, ma un po’ ovunque. I danni per l’agricoltura, secondo Coldiretti, sono già pari a 2 miliardi.
Sotto accusa gli acquedotti italiani. Secondo uno studio dell’Istat quasi il 40% del volume immesso in rete è andato disperso. In più di quattro comuni su cinque, le perdite di rete superano il 20% con dispersioni particolarmente elevate a Bari, Messina, Palermo, Catania e Cagliari.
Una percentuale di dispersione che vale 139 litri a persona a fronte di un consumo medio procapite giornaliero di circa 245 litri. La perdita d’acqua complessiva che si verifica ogni giorno nelle tubature italiane soddisferebbe le esigenze idriche di un anno di 10,4 milioni persone.
Cosa succede intanto negli Stati Uniti, dove non solo la California, ma anche il North e South Dakota, Nevada, Arizon, Utah, Colorado, Nuovo Messico, Wyoming stanno combattendo crisi idriche senza precedenti?
Secondo l’indagine condotta da Northeast Group, “US Smart Water Infrastructure: Market Forecast (2017-2027)”, l’80% delle utilities Usa sono pronte ad investire in smart water technologies e soprattutto in IoT applicato alla rete idrica in generale.
Si stima che nei prossimi 10 anni saranno investiti 8,3 miliardi di dollari in infrastrutture tecnologicamente avanzate, sensori, contatori intelligenti e altre tecnologie dell’acqua. L’obiettivo è quello di aumentare l’efficienza operativa e la modernizzazione della rete.
La digitalizzazione delle reti dell’acqua non riguarda solo le grandi utilities come ABB, Aclara, Badger Meter, Honeywell, i2O, Itron, Kamstrup, Master Meter, Suez ma anche i piccoli fornitori che mostrano interesse crescente per questo tipo di approccio nonostante le barriere logistico-finanziarie.