Aifi-Kpmg: i disinvestimenti condotti nel 2016 hanno reso il 14,3% contro il 18% del 2015
di Stefania Peveraro
Gli investimenti dei fondi di private equity l’anno scorso hanno reso meno rispetto al 2015. Lo ha calcolato Kpmg Corporate Finance, che ieri ha presentato le performance dei fondi calcolate sulla base dei dati forniti da Aifi, che tengono conto dell’attività sia dei fondi italiani che di quelli internazionali.
Nel dettaglio, i fondi private equity hanno ottenuto una performance del 14,5% in termini di Irr (Internal Rate of Return, indicatore di profittabilità di un investimento) lordo aggregato sui disinvestimenti realizzati nel corso del 2016, indipendentemente dal periodo in cui è stato effettuato l’investimento iniziale. Tale dato si confronta con l’Irr lordo del 17,8% nel 2015 e del 19,4% nel 2014.
A perdere terreno sono stati soprattutto i fondi di buyout, che nel 2015 avevano registrato un Irr del 18% e che invece nel 2016 sono scesi al 14,2%, mentre nel 2014 l’Irr era stato addirittura del 22%. Per contro, le operazioni di supporto allo sviluppo (expansion) hanno registrato un miglioramento di performance passando al 14,3% dal 10,3% del 2015. Si è verificato poi un vero e proprio crollo delle performance delle operazioni di replacement, che dopo il risultato eclatante del 2015 (Irr addirittura del 51,6%) sono passati a un più normale 19,2%.
Molto bene le operazioni di early stage, con un Irr del 4,1%, dopo che nel 2015 avevano segnato un Irr negativo addirittura del 17,6%. Va comunque ricordato che la performance del venture capital italiano negli anni è risultata estremamente variabile (nel 2014 l’Irr era stato negativo solo dello 0,8%), anche perché si tratta di un dato ancora limitato a pochi disinvestimenti per poter essere davvero significativo, visto che perché un fondo di venture possa cogliere il valore di un investimento in una start-up è necessaria in media una permanenza nel capitale di almeno dieci anni, durante i quali solitamente il fondo supporta la nuova società con più aumenti di capitale.
Infine, se si distingue per tipologia di operatore, salta all’occhio che i fondi italiani hanno registrato nel 2016 una performance positiva del 7%, ma in riduzione rispetto al 10,8% del 2015. Gli operatori bancari hanno migliorato nettamente la performance al 10,6% dall’1,6%, mentre i fondi internazionali hanno conseguito i risultati migliori del campione: +19,1%, comunque in netto dal 31,8% del 2015. (riproduzione riservata) Fonte: