Stiamo assistendo in questi mesi a una sempre più accentuata focalizzazione sui temi della innovazione da parte dell’universo degli assicuratori. Obiettivo: mettere a punto idee e prototipi di nuova generazione. In Germania si rifanno addirittura allo spirito rivoluzionario del romanticismo, lo Sturm und Drang (Tempesta e Assalto), dando vita a un team composto da 13 studiosi etichettati come “geni selvaggi”. Come a dire che, in assoluta e libertà creativa, si impegneranno nella ricerca del “nuovo modo di assicurare”.
Il catalizzatore dell’innovazione (abbiamo descritto i dettagli dell’iniziativa sul nostro portale martedì scorso) è l’Università di Lipsia. Il cui Centro Studi Assicurativi ha tenuto, tra il 26 e il 27 giugno, il proprio convegno internazionale a Milano.
Vi hanno partecipato i manager che sono alla guida delle principali compagnie tedesche, che non si sono lasciati sfuggire l’occasione di esaminare il progetto di Bene Assicurazioni. Chiamando i due promotori, Andrea Sabia e Lodovico Radice, a illustrare le caratteristiche di quella che risulta la prima smart digital insurance company italiana.
Come è noto, la compagnia conta come azionista di peso (con il 25 per cento del capitale azionario) sulla tedesca Nuernberger, affiancata (con ulteriore 20 per cento) dagli statunitensi del gruppo Aspen.
Ha suscitato interesse tra i convegnisti il nuovo modello di business declinato da Bene, già a partire dal lancio della nuova polizza Viaggio www.amerigo.it, esempio concreto di assicurazione istantanea e omnicanale, che ha già raccolto il favore delle prime 75 agenzie già operative di Bene Assicurazioni, grazie alla sua impostazione innovativa, dematerializzata e nativamente digitale.
A conferma che la creatività e la forza innovativa italiana è in grado di polarizzare l’attenzione di protagonisti dell’assicurazione internazionale.