di Stefania Peveraro
Debutterà oggi alla guida di UnicreditJean Pierre Mustier, nella veste di nuovo amministratore delegato. Ieri il consiglio di amministrazione della banca gli ha dato mandato di implementare una profonda revisione della strategia del gruppo.La prima mossa, che era già stata indicata sotto la guida del suo predecessore Federico Ghizzoni, è stata la valorizzzione di una quota di in Fineco Bank. Dopo l’ipo, Unicredit era scesa al 65% del capitale di Fineco e ieri in serata ha annunciato la cessione di un ulteriore pacchetto sino al 10% del capitale, con un’operazione di accelerated book building organizzata dai joint bookrunner Ubs e Unicredit Cib.
«La cessione, ha detto il presidente Giuseppe Vita, «era stata già decisa sotto la gestione Ghizzoni, sperando nella vittoria del Remain nel referendum sulla Brexit, ma poi il mercato è andato come è andato e la cessione era stata messa in stand-by». La vendita della quota in Fineco è avvenuta a prezzi compresi tra 5,30 e 5,40 euro per azione, a sconto rispetto al prezzo di chiusura di ieri di Fineco (5,75 euro), il che significa che Unicredit incasserà circa 325 milioni di euro. Una cifra, ha detto Mustier, «che porterà a Unicredit un miglioramento di 7-8 punti base in termini di ratio di capitale». Unicredit ha sottoscritto un impegno a non disporre di ulteriori azioni di FinecoBank per un periodo di 90 giorni dalla data di regolamento dell’operazione.
Il focus di Mustier è sul rafforzamento del capitale. Innanzitutto, ha detto, «ci concentreremo su una revisione strategica del business ad ampio raggio e sulla gestione del capitale. ogni volta che troveremo opportunità di valorizzazione le coglieremo. Il tutto ponendo grande attenzione alla gestione del rischio e al controllo dei costi. Adotteremo un approccio diversificato in base ai diversi asse così da assicurare in futuro la massima creazione di valore per tutti gli stakeholder. Come sempre, la nostra priorità assoluta è, e rimarrà, quella di servire l’ampia base di clientela di Unicredit con i nostri prodotti e servizi e fornire l’accesso alla nostra rete».
In una nota Unicredit ha precisato che la revisione strategica riguarderà tutte le principali aree della banca al fine di rafforzare e ottimizzare la dotazione di capitale del gruppo, migliorarne la redditività, garantire una continua evoluzione delle attività di business e mantenere la flessibilità necessaria a cogliere tutte le opportunità di generazione di valore.
Quanto ai business sui quali la banca si concentrerà, Mustier ha detto che «molti imprenditori lavorano con Unicredit perché è un gruppo internazionale e noi vogliamo continuare a offrire a questi imprenditori tutto il supporto di cui necessitano in Europa occidentale e centro-orientale». E infatti la nota di Unicredit sottolinea che «asset strategici quali Hvb, la Cee e il Cib proseguiranno nel loro sviluppo, aumentando, ovunque possibile, cross-selling e sinergie».
Un ultimo appunto, infine, a proposito dell’operazione di integrazione di Pioneer con l’asset management di Banco Santander . «Insieme agli altri partner dell’operazione stiamo lavorando assiduamente per trovare una soluzione per il progresso dell’operazione», ha detto Mustier, lasciando quindi capire che c’è qualche complicazione soprattutto per il ritardo da parte delle autorità di controlo.
Intanto ieri è stata ancora una giornata complicata in borsa per il titolo Unicredit , che ha chiuso a 1,851 euro (-2,89%), per una capitalizzazione di 11,5 miliardi di euro.
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