di Anna Messia
Poste Italiane scalda i motori per la privatizzazione della seconda tranche del capitale prevista in autunno. Martedì 2 agosto il gruppo guidato da Francesco Caio presenterà i risultati della semestrale e gli analisti prevedono una crescita sia dei ricavi sia dell’utile. Per i primi gli esperti prevedono 17,4 miliardi, che rappresenterebbero una crescita del 9% rispetto a giugno 2015. La spinta maggiore dovrebbe arrivare ancora una volta dal settore assicurativo, con il fatturato del comparto che secondo un report Mediobanca dovrebbe raggiungere 12,7 miliardi (+13%). Il settore bancario è previsto stazionario (2,7 miliardi) mentre quello postale dovrebbe flettere ancora (1,8 miliardi, -4,9%), ma meno che in passato. Il risultato operativo del gruppo, secondo gli analisti, dovrebbe invece aggirarsi sui 715 milioni, rispetto ai 638 milioni dell’anno scorso e anche l’utile netto è atteso in crescita, a 473 milioni, che rappresenterebbe un miglioramento di circa il 9% rispetto allo stesso semestre 2015. Insomma la strada indicata da Caio sembra essere quella giusta e intanto nei giorni scorsi la commissione Lavori pubblici e Comunicazioni del Senato ha dato il via libera al decreto del governo che prevede la seconda tranche del 30%, che si aggiungerà al 35% già collocato lo scorso ottobre. La dismissione, come detto recentemente dall’esecutivo, è attesa appunto in autunno e, alla fine delle operazioni, unico azionista di maggioranza resterà Cdp, cui il Tesoro ha conferito il 35% con un decreto dello scorso maggio, con l’obiettivo di rafforzare il patrimonio di Cassa. Ma il controllo resterà in mano al ministero dell’Economia.
L’operazione è apprezzata dai senatori che però raccomandano al governo otto suggerimenti. Tra questi, il primo è quello di garantire, anche in futuro, il mantenimento in capo allo Stato del controllo e dell’unità di indirizzo strategico. «Pur valutando positivamente l’ulteriore apertura del capitale si ribadisce il carattere strategico dell’azienda per l’economia nazionale», hanno scritto i senatori che hanno puntato l’attenzione sulla necessità di «garantire uno sviluppo armonioso e unitario dei diversi settori» di Poste Italiane . Per quanto riguarda in particolare il settore postale «la necessità di garantire un adeguato livello del servizio» dovrà essere attuata «ferma restando l’esigenza di salvaguardia degli equilibri economico finanziari». Quanto alle attività in ambito finanziario il focus è stato invece sulla necessità di adottare «tutte le misure più opportune per garantire la tutela dei risparmiatori, in particolare i più piccoli». Mentre sui servizi informatici avanzati sarà importante assicurare la massima riservatezza dei dati. (riproduzione riservata)
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