La quota di mercato degli intermediari assicurativi nei danni resta prevalente sia per il moderato sviluppo della distribuzione attraverso gli sportelli bancari, sia per la lenta crescita della distribuzione on line, anche se cresce l’interesse verso lo strumento dei comparatori di prezzo.
E’ improbabile una concentrazione tra compagnie assicurative con molteplici canali distributivi è limitata, ma è probabile la concentrazione tra banche e potrà riflettersi sull’area della bancassicurazione.
L’innovazione tecnologica modificherà il bisogno di copertura e l’offerta assicurativa con impatti oggi difficilmente prevedibili anche sugli intermediari.
Sono alcune delle riflessioni del professor Sergio Paci, docente di diritto delle assicurazioni all’Università Bocconi, espresse nella tavola rotonda sull’evoluzione digitale, che ha accompagnato la presentazione della terza edizione dell’Osservatorio Europeo degli Intermediari Assicurativi di CGPA Europe.
Nel mercato italiano dell’assicurazione danni continuano a dominre gli intermediari assicurativi. Perché questo primato non è in discussione?
La quota di mercato è ancora elevata per due ragioni. Anzitutto per il contenuto aumento della distribuzione attraverso gli sportelli bancari, anche se la crisi della banca tradizionale ha spinto le aziende di credito a cercare spazi di crescita nelle coperture assicurative, incluse quelle dei rami danni. Il secondo motivo è la minore crescita della vendita diretta, cioè senza intermediari, rispetto ad altri Paesi, dovuta al minore utilizzo di internet nelle decisioni di spesa.
Si registra tuttavia un forte utilizzo dei siti comparatori, specie per l’RC auto, tanto che l’IVASS ha condotto una specifica analisi e ha emanato una disciplina più stringente per le modalità con cui avviene il confronto. Va considerato che, in Italia, i siti comparatori sono iscritti all’albo dei Broker, cioè sono dei broker on line. La maggiore dimestichezza con internet per le diverse decisioni, per esempio per selezionare i mutui e simili, fa crescere la quota di clienti che si abitua a scegliere le offerte con questo strumento ed evidenzia uno sviluppo della competizione in termini di prezzo anche per i prodotti assicurativi, con minore fedeltà per la propria compagnia e disponibilità a cambiare assicuratore.
Quali evoluzioni prevede nel mercato?
Penso che la concentrazione tra le compagnie con molteplici canali distributivi, anche di tipo professionale tradizionale, difficilmente possa aumentare, anche se sono possibili acquisizioni di piccole compagnie. Ritengo, invece, che il processo di concentrazione tra le banche, ritenuto inevitabile e per il quale si stanno ricercando vari incentivi, potrà riflettersi nell’area della bancassicurazione. La concentrazione tra banche potrà portare a una concentrazione delle rispettive compagnie che distribuiscono attraverso gli sportelli. Questo tuttavia non dovrebbe avere conseguenze per gli altri canali, se non per il fatto che la ricerca di ulteriori sinergie potrà portare a una maggiore aggressività nell’offerta di prodotti danni allo sportello, sottraendo spazio agli intermediari tradizionali.
La discontinuità potrebbe essere determinata da un uso più aggressivo della tecnologia, specie digitale, relativamente graduale nell’utilizzo dei big data per prezzare le coperture e più disruptive nell’innovazione dell’offerta, penso alla guida assistita delle auto e allo sviluppo delle auto con guida automatica. Quest’ultimo è uno scenario di totale cambiamento del bisogno di copertura che potrà rivoluzionare l’intero business assicurativo e nel quale è difficile collocare il ruolo della distribuzione.