di Filippo Buraschi
Si è chiusa dopo 35 giorni la partita per la successione di Federico Ghizzoni e Unicredit ha ora un nuovo amministratore delegato: Jean Pierre Mustier. L’indicazione del comitato nomine composto dal presidente, Giuseppe Vita, e di cui fanno parte i vice presidenti Fabrizio Palenzona, Luca Montezemolo e Vincenzo Calandra e i consiglieri Clara Streit, Alessandro Caltagirone ed Elena Zambon, è stata recepita all’unanimità dal consiglio di amministrazione straordinario che si è tenuto ieri mattina. Si tratta di un rientro alla base, dal momento che Mustier aveva ricoperto la carica di vicedirettore generale e capo della divisione corporate e investment banking di Unicredit dal 2011 al 2014 dopo una lunga carriera in Société Generale iniziata nel 1987 e culminata con la responsabilità della divisione investment banking della banca e l’ingresso nell’esecutivo. Attualmente era partner del fondo Tikehau Capital, con sede a Londra.
La candidatura di Mustier aveva guadagnato terreno nell’ultima decina giorni, grazie al sostegno delle Fondazioni azionisti, dell’anima tedesca di Unicredit e di Luca Montezemolo (Mustier è nel cda di Alitalia), ma alcuni soci (e anche la Bce) avevano sollevato alcune perplessità per la relativa esperienza del manager nel retail banking e per alcuni incidenti di percorso in cui il neo ad di Unicredit è incappato nel corso della carriera (il caso Kerviel-derivati quando Mustier era a capo del trading infedele in Socgen , ma anche una multa per insider trading). Alla fine è prevalso però il plus rappresentato dalla consocenza dei meccanismi della banca e dalla nazionalità estera, requisito quest’ultimo che la Bce riteneva quasi indispensabile. «Nella scelta del nuovo amministratore delegato, il comitato corporate governance, hr and nomination, dopo aver esaminato diversi candidati di caratura internazionale, ha tenuto in particolare conto della qualità e delle competenze professionali di Mustier nonché della notevole esperienza nell’industria dei servizi finanziari internazionali e della già maturata conoscenza del gruppo», si legge nella nota di Unicredit . Fondazione Cariverona che ha circa il 3% della banca e Fondazione Crt, azionista al 2,3%, hanno espresso soddisfazione per la nomina e soprattutto per l’accelerazione dell’iter impressa dai comitati. Mustier enterà in carica il prossimo 12 luglio e la sua nomina sarà comunque soggetta alla valutazione della Bce.
Il mercato ha accolto con un sospiro di sollievo la nomina del nuovo ceo. Il titolo Unicredit , che in mattinata era sotto di quasi sei punti ed era stato anche rinviato al ribasso, ha invertito la rotta e ha poi terminato la seduta in rialzo del 2,28%, dopo aver sfiorato la soglia psicologica di 2 euro (massimo intraday a 1,977 euro). Del resto l’empasse sulla nomina, unito alla nuova crisi legata alla Brexit che ha falciato le quotazioni dei titoli bancari, non era più sostenibile e l’accelerazione è stata obbligata. Gli appelli a chiudere in fretta la partita per evitare di lasciare a bagnomaria una banca sistemica come Unicredit si erano moltiplicati negli ultimi giorni: sia il governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, sia proprio mercoledì scorso il premier, Matteo Renzi, avevano sollecitato i soci a prendere una decisione in fretta. «La nomina di Mustier quale ad pone fine all’incertezza sulla scelta del ceo, che ha penalizzato molto il titolo di recente in un contesto già difficile per il settore bancario», ha commentato a caldo un gestore.
«Sono personalmente soddisfatto per il percorso rigoroso che e’ stato seguito per la selezione del nuovo ad e che ci ha portato a individuare la scelta migliore nell’interesse della banca. Di grande importanza è la totale condivisione di questa scelta da parte del consiglio che supporterà il nuovo amministratore delegato nella definizione delle scelte strategiche», ha detto il presidente Vita. «Conosciamo bene Jean Pierre perché ha già lavorato nel gruppo con ottimi risultati e Jean Pierre conosce bene Unicredit . Questo gli consentirà di assumere immediatamente la guida operativa della banca per raggiungere gli obiettivi che sono nell’interesse di tutti gli stakeholder, a cominciare dalle persone che lavorano in Unicredit nei diversi Paesi». Poi il riconoscimento dell’opera di Ghizzoni «per l’alta qualità del lavoro svolto in questi anni e per la dedizione mostrata nei confronti della banca in periodi particolarmente difficili per il settore del credito».
Dal canto suo, il nuovo ad si è detto subito onorato di essere stato scelto per «guidare Unicredit in una fase cruciale per la banca. Il settore bancario sta attraversando una fase di rapida trasformazione e ha bisogno di consolidare nuovi modelli. Gli obiettivi fondamentali dovranno essere il rafforzamento dei requisiti di capitale e la crescita dei risultati economici attraverso una sempre più stretta relazione con i clienti e con una cultura del rischio molto attenta e disciplinata. In questo modo potremo assicurare una costante creazione di valore che è nell’interesse di tutti: gli azionisti, le persone che lavorano in Unicredit , i numerosi Paesi in cui la banca opera». Dunque focus immediato sul rafforzamento patrimoniale della banca che potrebbe passare dalla dismissioni di asset ma che, secondo gli analisti, non può comunque prescindere da un aumento di capitale da 4-5 miliardi. Resterà poi da definire l’eventuale nuova squadra di manager che accompagneranno Mustier nella nuova avventura.
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