La maggioranza delle macchine impiegate nelle segherie, ove si effettua la prima lavorazione del legno a partire dai tronchi, è munita di organi mobili e/o taglienti. Il contatto con tali organi può causare infortuni, conseguenti
soprattutto a: urto, schiacciamento, trascinamento, impigliamento, taglio. Altre fonti di pericolo sono la caduta di materiali e la proiezione di schegge di legno, le quali possono danneggiare gli occhi. Allo scopo di prevenire o
limitare gli infortuni, ogni macchina dovrebbe essere provvista di opportuni dispositivi di sicurezza, tra i quali il pulsante di arresto di emergenza di colore rosso; la bobina di minima tensione che impedisce il riavvio accidentale
dopo l’interruzione; il freno motore per il blocco delle lame al momento dell’arresto; il carter di protezione degli organi in movimento, funzionante mediante microinterruttore o fotocellula; il sistema di segregazione delle
zone di lavorazione (cofanatura, schermatura, etc.); le barriere fotoelettriche; la recinzione che circonda l’intera macchina o parti di essa, accessibile tramite un cancello collegato a microinterruttore.
Detti dispositivi, ove installati, non devono assolutamente essere rimossi né manomessi senza autorizzazione.
La presenza di idonea segnaletica di sicurezza (es. cartelli, avvisatori ottici o acustici, delimitazione di aree pericolose) aiuta gli addetti a identificare i rischi connessi alle macchine e i comportamenti da adottare (cosa
fare e cosa non fare). Se necessario, occorre indossare appropriati DPI: indumenti e guanti antitaglio, calzature di sicurezza ed eventualmente occhiali o visiera. È importante sottolineare, infine, il ruolo cruciale dell’informazione e
della formazione dei lavoratori; a riguardo, l’Inail ha già realizzato un opuscolo informativo intitolato «Segheria sicura», scaricabile dal portale dell’Istituto.
Fonte: INAIL