L’estensione delle tutele contrattuali ai datori di lavoro professionisti è un traguardo che segna una svolta storica nel panorama delle relazioni sindacali del Paese. Complice una crisi che ha messo in ginocchio un intero settore economico, le parti sociali del comparto professionale hanno colto l’urgenza di intervenire a sostegno dei titolari degli studi, sfruttando tutte le leve possibili messe a disposizione dalla contrattazione collettiva.
In questo ambito, il nuovo Ccnl degli studi professionali siglato lo scorso 17 aprile prevede una novità rilevante: l’attivazione automatica delle coperture di assistenza per i datori di lavoro che applicano al proprio personale il contratto stipulato da Confprofessioni con le organizzazioni sindacali di settore e che siano in regola con il versamento dei contributi previsti alla bilateralità, come disposto dall’art. 13 dello stesso Ccnl. Per la prima volta, i titolari di studio, singoli o associati, potranno accedere a un’ampia gamma di prestazioni e tutele contrattuali, come già previsto per i dipendenti di studio. L’estensione dell’assistenza sanitaria ai datori di lavoro non ha certo l’obiettivo di sostituirsi alle misure di welfare messe in campo dalle casse previdenziali delle singole categorie, ma rappresenta senza dubbio un segnale di maturazione delle relazioni sindacali in un comparto che fatica ancora a ragionare con una visione unitaria, come un corpo unico. Da questo punto di vista, la realtà degli studi professionali è paradigmatica: datori di lavoro, professionisti, dipendenti e collaboratori lavorano quotidianamente fianco a fianco, condividendo successi e insuccessi. Se poi trasponiamo l’amalgama che si crea all’interno di uno studio in un contratto collettivo, il risultato è quello di assicurare le tutele contrattuali a tutti i soggetti che vi operano, senza distinzioni. Non si tratta di un passaggio scontato. Se oggi i datori di lavoro, così come i loro dipendenti, hanno a disposizione particolari forme di assistenza lo si deve a due fattori che testimoniano l’evoluzione raggiunta dalla bilateralità di settore.
Il primo riguarda le buone relazioni con la controparte sindacale che, in una fase economica durissima, ha avuto la sensibilità di condividere le tutele contrattuali anche ai datori di lavoro. Il secondo fattore affonda le radici nell’esperienza maturata negli ultimi dieci anni dalla Cadiprof, che solo nell’ultimo anno ha erogato oltre 20 milioni di euro di prestazioni a una platea di oltre 350 mila iscritti. Tutto questo ha permesso di mettere subito in campo una misura concreta.
Dal 1° agosto diventa, infatti, operativa «Assistenza professionisti», la gestione autonoma dedicata al welfare dei professionisti, diretta da Ebipro e Cadiprof con il coordinamento di Confprofessioni. Le nuove forme di assistenza ai datori di lavoro sono la risposta di Confprofessioni a tutti coloro che, pur svolgendo un’attività professionale, in forma di società di capitali o di servizi, applicano altri contratto di settore per ragioni storiche o per scarsa conoscenza. Il Ccnl studi professionali è calibrato sulla realtà degli studi e sulle specifiche esigenze dei professionisti e oggi consente di dare coperture sanitarie senza oneri aggiuntivi anche ai datori di lavoro.