di Anna Messia
La sanità sarà un pilastro importante per la crescita di Poste Vita nei prossimi mesi. E considerando che Poste Vita è a sua volta un pilastro fondamentale delle Poste Italiane vincere la scommessa nel business salute sarà importante per tutto il gruppo che sta scaldando i motori per la quotazione prevista in autunno.
La compagnia guidata da Maria Bianca Farina, del resto, sembra fare sul serio e secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza, per accelerare la crescita starebbe valutando l’acquisizione di una società che detiene una centrale operativa in grado di svolgere l’attività di gestione dei sinistri, in particolare appunto nel ramo sanitario. Una ricerca che avrebbe già portato a individuare in Sds, una società informatica con sede a Roma che si occupa già della gestione di fondi sanitari come il Fasi e il Fasdac, un partner interessante. La discussione, secondo fonti ben informate, sarebbe già stata avviata e sarebbe a buon punto. Il potenziamento nella gestione dei sinistri farebbe parte del progetto di sviluppo di Poste Vita nel settore del welfare. Un piano che Poste Vita avrebbe messo a punto con il supporto di Deloitte, che insieme a Boston Consulting e a Mbs Consulting sono al lavoro per preparare la compagnia alla quotazione del gruppo ma anche all’ormai imminente arrivo delle nuove regole di capitale Solvency II. Proprio Deloitte è stata chiamata a occuparsi di quest’ultimo aspetto, oltre che dello sviluppo di welfare e salute. Già oggi la compagnia distribuisce un fondo sanitario aperto e una polizza sanitaria che sarebbe però oggetto di un imminente restyling, con il lancio di un prodotto innovativo, che dovrebbe, in poco tempo, raggiungere adesioni importanti.
Del resto Poste Vita, già in passato, ha dimostrato di essere in grado di guadagnare velocemente quote di mercato, non solo nel ramo Vita. In pochi anni, ha raggiunto la leadership assoluta anche nel settore previdenziale, con un livello di adesioni a PostaPrevidenza Valore che superato le 700 mila adesioni. Ora tocca alla salute. Un progetto importante da presentare agli investitori in vista dell’ipo. La compagnia, che ha chiuso il 2014 con un risultato netto di 350 milioni e premi di 15,4 miliardi (+17%) sta poi lavorando alacremente per allinearsi alle nuove regole di Solvency, che partiranno a gennaio. A maggio 2014 aveva lanciato un bond di 750 milioni per rafforzare il patrimonio e alla fine dello scorso anno ne aveva in cantiere un altro, sfumato però all’ultimo minuto perché fuori tempo massimo per contare anche con le nuove regole Solvency II. A dicembre 2014 Solvency I era pari al 123%. Solo una manciata di punti percentuali in più rispetto alla soglia minima del 120% che Poste Vita aveva deciso di mantenere fino all’entrata in vigore dei nuovi requisiti. Appena il quadro regolatorio sarà più chiaro, Poste Vita potrebbe così decidere di attuare nuove operazioni per rafforzare ancora il patrimonio.
Assieme al settore della sanità, Poste si rafforza anche nel segmento del credito al consumo con l’accordo, annunciato ieri, tra BancoPosta e Findomestic per il lancio di quattro nuove tipologie di prestiti personali. La parternship si aggiunge a quelle già in corso Deutsche Bank, Compass e Bnl Finance. Sul fronte digitale intanto il gruppo ha lanciato il programma di alfabetizzazione informatica rivolto agli over 60. I primi corsi pilota nelle filiali partiranno il 6 luglio. (riproduzione riservata)