di Luciano Mondellini
John Elkann può iniziare a sorridere. Exor ieri ha messo a segno un piccolo punto a suo favore nella lunga corsa per la conquista della società di riassicurazione PartnerRe. Corsa che terminerà venerdì 24 luglio quando i soci della compagnia con base alle Bermuda saranno chiamati a votare a favore della fusione tra la stessa PartnerRe e Axis Capital Holdings, così come suggerisce il cda.
Oppure votare contro favorendo quindi il tentativo della holding guidata da Elkann che da mesi ha messo nel mirino la società di riassicurazione Usa. Ieri Sandell Asset Management, gestore patrimoniale con una partecipazione di poco meno dell’1% in PartnerRe, ha inviato una lettera al presidente della partecipata, Jean-Paul Montupet, per criticare la condotta tenuta dal consiglio di amministrazione della compagnia nella gestione delle proposte di fusione con Axis Capital e di acquisizione avanzata dalla holding italiana. Il gestore patrimoniale, che ha sottolineato nella lettera di aver espresso le proprie preoccupazioni con un’altra missiva del 13 maggio scorso, ha accusato il cda di aver tenuto una condotta che non sembra essere stata nel miglior interesse degli azionisti di PartnerRe. In particolare, si leggeva nella lettera, «il comportamento del cda sembra scandaloso in virtù di un’offerta migliore e superiore da parte di Exor , che comprende, tra le altre cose, un aumento di 100 punti base dei dividendi per gli azionisti privilegiati, una call protection fino al 2021 e cinque anni di limiti alla distribuzione del capitale». Insomma il 24 luglio Sandell voterà no (riproduzione riservata)