Nel 2014, gli automobilisti hanno pagato tariffe medie di Rc auto pari a 475 euro, in calo di «40 euro rispetto allo stesso periodo del 2013». Lo ha detto il presidente dell’Ania, Aldo Minucci, durante la sua relazione all’assemblea annuale; il costo per assicurare la propria vettura è calato nel 2014 dell’8%, secondo i dati Ivass e del 7% secondo l’Ania. In 3 anni, «da marzo 2012 a marzo 2015, il premio medio è sceso del 15%».
La Rc auto si caratterizza in Italia per l’elevata evasione assicurativa. Infatti, ha detto ancora Minucci, «si stima che circolino circa 3,9 mln di veicoli senza copertura». La dematerializzazione del contrassegno, che troverà applicazione dal prossimo 18 ottobre, costituirà un prezioso strumento per ridurre drasticamente l’evasione assicurativa». Tuttavia, perché essa possa essere efficace, «occorre che, in tempi rapidissimi, venga modificato l’articolo 201 del Codice della strada, così da abilitare all’accertamento i dispositivi telematici di rilevamento a distanza», ha sottolineato il presidente dell’Ania. «Senza questa modifica, la possibilità del rispetto dell’obbligo assicurativo sarebbe limitata ai soli interventi diretti delle forze dell’ordine, depotenziando l’efficacia di questa importante innovazione». «Nel ramo Rc auto, le imprese assicuratrici opererebbero ancora in un mercato fortemente concorrenziale e, anche per i risultati tecnici positivi registrati nel triennio 2012-2014, si stima che rifletteranno riduzioni significative sulle tariffe applicate agli assicurati al momento del rinnovo; il volume premi, perciò, dopo il forte calo del 7% nel 2013 e del 6,5% nel 2014, vedrà nel 2015 un’ulteriore contrazione uguale a quella dell’anno precedente (-6,5%)». Nel 2015, i premi contabilizzati totali (danni e vita) del lavoro diretto italiano dovrebbero sfiorare i 156 miliardi, +8,8% rispetto al 2014, ha stimato l’Ania. È positivo il bilancio del settore delle assicurazioni nel 2014, anno in cui al netto della tassazione, pari a 2,4 miliardi, l’utile ha raggiunto i 6 miliardi. Inoltre, le imprese di assicurazione disponevano, a fine 2014, di un margine di solvibilità pari a 46,7 miliardi, +3,5% rispetto al 2013. Complessivamente, tale margine supera di quasi il 90% il minimo richiesto. Ma veniamo al nodo normativo. «Mancano pochi mesi all’entrata in vigore di Solvency II, il nuovo regime europeo di vigilanza prudenziale», ha detto Minucci. Dall’1 gennaio 2016, «occorre tenere in debito conto la necessità di graduare gli adempimenti e i relativi costi», altrimenti sulle compagnie assicurative potrebbero gravare «oneri inutili e insostenibili. C’è pericolo che siano introdotti ingiustificati inasprimenti delle regole. I coefficienti patrimoniali per la varie tipologie di rischio riflettono un equilibrio faticosamente raggiunto, che non può essere rimesso in discussione a pochi mesi dall’entrata in vigore del nuovo sistema».
Secondo l’Ania, «occorre rendere gli investimenti di lungo termine appetibili per i risparmiatori, sul piano del trattamento fiscale». Per questo, ha ribadito «la proposta di fissare la tassazione sui rendimenti di polizze collegate a investimenti di medio e lungo termine nella misura prevista per i titoli pubblici al 12,5%». Per Minucci «è positivo che la normativa abbia progressivamente ampliato la gamma delle opportunità di investimento per la nostra industria, prevedendo la facoltà di erogare finanziamenti diretti alle imprese, oltre che di investire in minibond, titoli cartolarizzati e operazioni di private placement». Secondo un’indagine, le compagnie assicurative hanno destinato «12 mld a società italiane, utilizzando queste nuove forme di investimento. Si tratta di un valore ancora piccolo se rapportato al totale del portafoglio titoli del settore, ma sicuramente significativo in un momento in cui è forte la domanda, da parte delle imprese, di alternativi al credito bancario», ha sottolineato. Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha sottolineato che, «anche nel campo del servizio assicurativo, appare centrale la battaglia per l’affermazione della legalità: troppi veicoli circolano ancora senza copertura, aumentando i costi per la collettività. Bisogna intensificare le iniziative di contrasto delle frodi, ancora troppo diffuse». Il ministro dello sviluppo economico, Federica Guidi, ha invece annunciato che «il ddl Concorrenza, attualmente all’esame della camera, contiene un’ampia riforma del settore assicurativo, con particolare riferimento all’Rc auto». Nel prossimo futuro, «mi aspetto che i premi continuino a calare e che gli sconti per i consumatori siano realmente significativi».
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