Di Luciano Mondellini
John Elkann non molla la presa su PartnerRe, la società di riassicurazione con sede alle Bermuda, il cui controllo è al centro della contesa tra Exor e la statunitense Axis capital Holdings. Ieri infatti, dopo i recenti rilanci operati da quest’ultima, anche la società guidata da Elkann ha provveduto a migliorare l’offerta.
Nel dettaglio Exor ha fatto sapere che se la sua proposta avrà la meglio, i soci ordinari di PartnerRe riceveranno un dividendo straordinario di 3 dollari per azione prima del perfezionamento dell’operazione. Questa cedola supplementare, ha ricordato una nota della holding italiana, si aggiunge alla confermata proposta di Exor di 137,5 dollari per azione interamente in denaro, che porterebbe così a 140,5 dollari per azione la somma che Exor sborserebbe agli azionisti ordinari. Nella nota Exor ha reso noto di aver aggiunto il dividendo straordinario di 3 dollari per ricompensare gli azionisti PartnerRe a fronte del previsto perfezionamento dell’operazione Exor per l’inizio del 2016. Quando ha presentato la proposta vincolante nel maggio scorso, Exor presumeva che l’assemblea straordinaria di PartnerRe avrebbe avuto luogo a giugno e che il perfezionamento dell’operazione sarebbe avvenuto nel quarto trimestre del 2015. Questi 3 dollari per azione invece rappresentano un concreto incremento di valore per gli azionisti ordinari di PartnerRe e ampliano ulteriormente la differenza di valore rispetto all’operazione con Axis Capital Holdings. Exor ha rilevato inoltre che PartnerRe, pur continuando a sostenere che la proposta di Exor è inferiore, ha già cercato due volte di migliorare le condizioni contrattuali con Axis e «di fatto riconosciuto la superiorità della proposta vincolante della holding italiana.
Bisogna ricordare in questo quadro che non è per nulla secondaria l’importanza per la holding degli Agnelli dell’acquisizione di PartnerRe, colosso della riassicurazione operante soprattutto negli Stati Uniti, dove è quotata alla borsa di New York. Questa società, di cui Exor già detiene il 9,8% e ne è il socio principale, rappresenterebbe infatti il terzo pilastro del portafoglio della holding di John Elkann, e per più di una ragione. In primo luogo perché darebbe a Exor una forte presenza nel settore finanziario diversificando la natura industriale di Fca eCnh Industrial . In seconda istanza, ma non certo meno importante, PartnerRe sarebbe un investimento quasi indipendente dal ciclo economico, in un portafoglio in cui Fca è strettamente legata alle dinamiche congiunturali mentre Cnh Industrial , sebbene sia un business di natura meno ciclica, è comunque legata alle oscillazioni dell’economia internazionale. In tutto questo però va anche ricordato che l’acquisizione di PartnerRe ingrosserebbe le fila di coloro che sostengono che l’intenzione degli Agnelli è fuggire dall’Italia. Infatti con l’acquisizione di PartnerRe il baricentro del portafoglio Exor si sposterebbe ulteriormente verso gli Stati Uniti (riproduzione riservata)