di Paola Valentini
Utile netto di 140 milioni di euro, +58% rispetto a giugno 2014 e oltre le stime degli analisti ferme per il semestre a 129 milioni. Raccolta netta a quota 2,2 miliardi (+34%). Si chiude con un doppio record il bilancio semestrale di Banca Generali (vedere anche Contrarian a pagina 18) che a fine giugno conta masse totali che sfiorano i 40 miliardi (39,8 miliardi +23% rispetto a giugno 2014 e +9% da inizio anno) con una forte crescita della componente gestita a assicurativa (30,4 miliardi, +28% da giugno 2014).
Il dato di raccolta è ancora più significativo considerando che è stato interamente maturato dall’attività diretta dei consulenti e private banker di Banca Generali, senza il contributo di masse istituzionali o proveniente dal mondo online. La raccolta netta si è concentrata sui prodotti gestiti e assicurativi con flussi di 2 miliardi (+34%) pari al 91% circa del totale. Forte di questi numeri e sicuro di replicarli anche nel secondo semestre, l’istituto guidato dall’ad Piermario Motta ha rivisto al rialzo le stime di raccolta dell’intero 2015 dai 2-2,5 miliardi fissati a inizio anno a 3-3,5 miliardi. «La possibilità di continuare a fare questi utili aumenta con i tassi ai minimi oggi sul mercato», afferma Motta, «perché in questa situazione le famiglie italiane hanno estremo bisogno di consulenza. Non a caso la raccolta dell’industria del risparmio gestito cresce mese dopo mese e noi stiamo guadagnando quote di mercato», prosegue Motta rilevando che anche il mese di luglio si chiuderà con una raccolta eccellente.
Sul fronte caldo delle commissioni di performance, dopo il monito della Consob (che ha richiamato le società a gestire i conflitti di interesse che possono scaturire dal collocamento di fondi esteri con metodi di calcolo delle commissioni di performance più favorevoli per i distributori e i gestori che per i clienti), Motta si è detto tranquillo. «Si tratta di disposizioni che fanno riferimento alla normativa Mifid che noi già rispettiamo, non dimentichiamo inoltre che la questione riguarda anche tutti i fondi delle case di gestione internazionali presenti sul mercato italiano», afferma Motta, «se cambierà la normativa ci adegueremo». Motta pone piuttosto l’accento sulle performance dei fondi che «alla fine rappresentano l’elemento che fa davvero la differenza per poter collocare i fondi»
Guardando nello specifico al conto economico si segnalano commissioni lorde salite a 363,1 milioni (+63%), in virtù di una forte espansione delle masse, e in particolare della componente gestita. Le commissioni di performance si sono attestate sui 99 milioni. Mentre le commissioni di gestione, ovvero la componente principale della banca, hanno registrato un incremento del 33% a 223,6 milioni. Banca Generali sottolinea come la crescita di questa voce prosegua ininterrottamente ormai da tre anni e mezzo a conferma della solidità di una strategia di sviluppo concentrata sulla sostenibilità del business e dei suoi ricavi. Quanto all’andamento del resto dell’anno Motta sottolinea che «le stime del consensus degli analisti indicano utili netti 2015 a quota 190-200 milioni, noi nei primi sei mesi siamo già a 140 milioni», commenta Motta ribadendo che il dividendo sarà comunque generoso. (riproduzione riservata)