di Teresa Campo
Per la prima volta Banca Akros (gruppo Banca Popolare di Milano ), è risultata prima nella classifica per controvalore sui bond con una quota di mercato del 19,70%, battendo di un soffio Banca Imi, gruppo Intesa Sanpaolo , che si è fermata al 19,4%. Terza, ma più distanziata, Iccrea Banca, con una quota dell’11,95% davanti a Unicredit e Fineco . Nella classifica per numero di operazioni le prime due posizioni si invertono con Banca Imi al primo posto con una quota di mercato del 22,9% e Banca Akros al secondo con il 14%, mentre al terzo posto si piazza Unicredit Bank Ag con il 12,1%.
Nella classifica equity, Finecobank si è aggiudicata la prima posizione con una quota di mercato del 19,91%, Iwbank al secondo posto col 10,74% e Banca Imi terza con una quota dell’8,69%, poi Banca Akros e Intermonte. Nella classifica per numero di operazioni, Finecobank evidenzia una quota di mercato del 17,77%, Banca Imi del 10,92% e Iwbank dell’8,49%.
È quanto emerge dalla tradizionale analisi di Assosim (l’Associazione Italiana degli Intermediari Mobiliari) sulle transazioni poste in essere nel semestre dalle proprie associate sui mercati gestiti da Borsa Italiana e su Eurotlx, Hi-Mtf, Bats Chi-X, Equiduct e nella veste di internalizzatori sistematici. A prescindere dagli stravolgimenti in classifica, per gli intermediari targati Assosim il primo semestre a Piazza Affari si è chiuso con un bilancio positivo. Crescono i volumi, l’azionario, l’Extramot e l’Etfplus, mentre i soli ad arretrare, ma leggermente, sono i bond. L’incremento dei valori si deve comunque anche all’ingresso nell’associazione di Directa sim da gennaio 2015, che ha contribuito a incrementare la rappresentatività degli operatori specializzati nel trading online, che oggi ha raggiunto il 40% circa del totale dei volumi negoziati dalle associate.
Ammonta a 435 miliardi di euro il controvalore degli scambi sul mercato azionario di Borsa Italiana, il 16,7% in più rispetto a un anno fa, mentre del 6,2%, sempre su base annua, è aumentato il numero dei contratti negoziati, pari a 37 milioni. In crescita anche il mercato Etfplus, dove sono stati conclusi 2,6 milioni di contratti (+76,4% rispetto a giugno 2014) per un controvalore di 55 miliardi (+48,2%). Alla base del forte incremento c’è stato soprattutto l’aumento dei contratti su alcune categorie di Etf, quali quelli obbligazionari (+92,91% su base annua) e quelli style (per esempio select dividend, growth small cap, smart beta) che sono cresciuti dell’81,47%.
Un vero exploit hanno poi vissuto gli strumenti sulle commodity (+197% dei contratti) e quelli che replicano indici di valute (+212%). Il forte aumento ha portato anche il controvalore a livelli record, sempre grazie agli strumenti obbligazionari (+78,9%), style (+94,7%), su commodity (+209%) e su indici di valute (+318%). Da notare infine che, nel 2015, il boom dei contratti con controvalore superiore a 1 milione di euro, quasi raddoppiati (+ 97,62%) rispetto allo scorso anno. (riproduzione riservata)