Nel mese di maggio la nuova produzione di polizze vita individuali raccolta in Italia dalle imprese italiane e dalle rappresentanze di imprese extra-U.E., comprensiva dei premi unici aggiuntivi, è stata pari, secondo una prima stima dell’ANIA, a € 7,9 mld, il 20,4% in più rispetto allo stesso mese del 2013 (l’aumento mensile più contenuto dall’inizio dell’anno); da gennaio i nuovi premi emessi hanno raggiunto € 38,7 mld, in crescita del 43,5% rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente. Considerando anche i nuovi premi del campione delle imprese U.E., pari a € 1,8 mld, in aumento del 27,6% rispetto al mese di maggio 2013, i nuovi affari vita complessivi sono stati pari a € 9,7 mld (+21,7% rispetto allo stesso mese del 2013), mentre da inizio anno hanno raggiunto € 44,8 mld, il 34,3% in più rispetto ai primi cinque mesi dell’anno precedente.
Relativamente alle imprese italiane ed extra U.E., nel mese di maggio i premi afferenti a nuove polizze individuali di ramo I hanno continuato a registrare, seppur con valori più contenuti, significativi aumenti (+34,1%) rispetto allo stesso mese del 2013, a fronte di un ammontare pari a 6,0 mld (il 77% dell’intera nuova produzione emessa). Positiva è risultata anche la raccolta di nuovi premi su polizze di ramo V, pari a € 316 mln, oltre l’80% in più rispetto a maggio 2013 (il 4% dell’intera nuova raccolta). La restante quota (19%) della nuova produzione vita è rappresentata da prodotti di ramo III, principalmente di tipo unit-linked, che nel mese di maggio sono tornati a registrare, dopo due mesi consecutivi di aumento, un decremento del 18,7% rispetto allo stesso mese del 2013, per una raccolta di nuovi premi pari a € 1,5 mld. I contributi relativi a nuove
adesioni individuali a forme previdenziali, pari a € 85 mln, sono risultati in diminuzione dell’8,6% rispetto a maggio dell’anno precedente.
Si evidenzia, inoltre, che il 79% delle imprese del campione statisticato, rappresentative dell’85% del mercato in termini di premi, ha registrato da inizio anno una raccolta superiore all’analogo periodo del 2013 e che il 52% delle imprese (per una quota premi pari al 41%) ha ottenuto un risultato migliore rispetto alla variazione media registrata da tutte le imprese italiane ed extra-U.E. (+43,5%).
Da gennaio la modalità di versamento a premio unico costituisce la scelta maggiormente utilizzata dai contraenti, per una quota pari al 95% del totale in termini di premi; calcolando i premi mediante una misura che consente di standardizzare l’ammontare di premi unici e periodici, come l’Annual Premium Equivalent (APE) – pari alla somma tra premi annui, considerati per il 100% del loro importo, e premi unici divisi per la durata dei relativi contratti posta convenzionalmente pari a 10 anni – l’incremento del volume premi da inizio anno diminuirebbe dal 43,5% al 31,7%