Il peggio sembra essere passato e le imprese sono fiduciose per il futuro. Secondo un’indagine realizzata da Intesa Sanpaolo, nel mese di giugno si è registrato il quinto rialzo mensile consecutivo che significa il risultato migliore dal giugno 2011.
L’indagine mostra un miglioramento generalizzato delle valutazioni sia correnti che prospettiche su produzione e ordini; da notare che il minor pessimismo sugli ordini correnti non è dovuto alle commesse dall’estero (anzi in lieve calo) ma a un recupero degli ordinativi dal mercato interno (ai massimi da settembre 2011). A frenare l’indice composito solo i giudizi sulle scorte di magazzino, il cui saldo, dopo nove mesi in territorio negativo, è tornato a zero. Tra i pochi segnali negativi che emergono dall’indagine, il lieve calo delle aspettative sull’economia, che, dopo il record degli ultimi 7 anni toccato lo scorso mese di aprile a -2, sono tornate a scendere a -5 a maggio e a -6 a giugno: si tratta di una correzione “fisiologica”. Stabili e circa in linea con la media degli ultimi tre mesi le attese sull’andamento dell’occupazione. L’andamento del morale delle imprese manifatturiere resta però molto differenziato sia per raggruppamenti principali di industrie che per aree geografiche. Infatti la salita dell’indice manifatturiero è dovuta al maggior ottimismo dei produttori di beni intermedi, mentre il morale cala per il secondo mese consecutivo sia nel settore dei beni strumentali che in quello dei beni di consumo. Inoltre, la fiducia sale nel Nord-Ovest e nel Mezzogiorno mentre scende nel Nord-Est e al Centro. Indicazioni confortanti giungono anche dall’indagine sulle imprese non manifatturiere.
Infatti, il morale migliora ancora (per il terzo mese consecutivo) nel commercio al dettaglio (è il settore dove le imprese sono più ottimiste: 101,4 il relativo indice, da 99 precedente, ai massimi da aprile 2011). Più lieve il miglioramento nei servizi di mercato (a 88 da 87,4). Infine, si nota un incoraggiante rimbalzo nelle costruzioni, dove l’indice si porta ai massimi da dicembre, a 81,1 da 73,4 di maggio (che rappresentava un minimo da quasi un anno). Di conseguenza, l’indicatore sintetico dell’Istat sulla fiducia delle imprese (costruito come media ponderata del morale nel manifatturiero, nei servizi, nelle costruzioni e nel commercio al dettaglio) ha fatto segnare una ripresa dopo due mesi di calo, a 88,4 da 86,9 di maggio (comunque in lieve arretramento rispetto al picco da due anni e mezzo toccato lo scorso marzo a 89,5). In sintesi, i risultati dell’indagine di fiducia delle imprese di giugno sono rassicuranti circa il fatto che l’attività economica resti impostata per una ripresa; inoltre, va aumentando il peso relativo della domanda interna, il che rende il rimbalzo in corso maggiormente in grado di autosostenersi. Il miglioramento prosegue a un ritmo modesto ma costante nel manifatturiero e accelera nel commercio al dettaglio; il clima risulta più esitante, ma comunque orientato verso il bello, nei servizi; infine, incoraggiante è il recupero dai minimi della fiducia nelle costruzioni, che restano il settore più lontano dalla ripresa.