Nel mondo della distribuzione dei prodotti finanziari è in corso una vera e propria rivoluzione. Con le banche che devono inventarsi un nuovo ruolo per gli sportelli, sempre meno utilizzati per i tradizionali servizi bancari, ormai offerti direttamente dall’home banking e le reti che approfittano di questa fase di transizione per crescere sempre di più.
Sia in termini di reclutamento, accogliendo a braccia aperte consulenti e direttori pronti a fare il salto verso la libera professione, sia in termini di raccolta di masse. Mentre un colosso come Unicreditpresenta un nuovo modello di agenzie snelle e digitalizzate con servizi che vanno dalle polizze Rc auto, all’intermediazione immobiliare fino alla vendita di prodotti hi-tech, le reti chiudono un nuovo semestre di raccolta netta da record.
Infatti il gruppo Azimut ha registrato nel mese di giugno 2014 una raccolta netta positiva per 1,3 miliardi, portandola così nel primo semestre a 3,5 miliardi, superando il risultato ottenuto nell’intero 2013. Il dato di raccolta ha beneficiato nel mese di giugno del consolidamento delle masse di Augustum Opus sim in seguito all’autorizzazione da parte di Banca d’Italia all’acquisto del 51% del capitale sociale della società. Al netto del consolidamento della massa della sim, il gruppo ha comunque conseguito nel mese di giugno una raccolta netta positiva per circa 473 milioni. Il totale delle masse comprensive del risparmio amministrato raggiunge 27,6 miliardi, di cui 24,8 miliardi fanno riferimento alle masse gestite.
Pochi giorni fa uno studio di Deutsche Bank sottolineava che «è tempo di riconsiderare Azimut e tutto il risparmio gestito italiano» perché «il mercato ha trattato Azimut e gli altri asset manager italiani come gli altri finanziari, cosa che non è pienamente giustificata dai fondamentali».
Intanto Banca Generali da inizio anno ha messo a segno una raccolta netta di 1,67 miliardi di euro. Ma grazie all’acquisizione del private banking di Credit Suisse Italia potrà contare su un’accelerazione dei flussi e su una crescita degli asset. Kepler Cheuvreux ha alzato il prezzo obiettivo sull’azione del gruppo guidato da Piermario Motta da 26 a 27,3 euro, confermando la raccomandazione buy. «Ipotizzando che il 90% degli asset acquisiti sia trasferito con successo a Banca Generali, la società dovrebbe vedere una crescita degli asset del 6%», affermano gli esperti, che stimano costi totali per 66 milioni euro in termini di bonus per incentivare i promotori a restare. Positivo anche il giudizio di MainFirst che assegna un giudizio Outperform con un prezzo obiettivo a 26 euro. Sulla stessa lunghezza d’onda Citi che, dopo l’annuncio dell’operazione conferma un giudizio buy e un prezzo obiettivo di 27 euro. In particolare gli analisti apprezzano il piano chiaro della banca di diventare uno dei protagonisti del private banking in Italia.
Sempre da inizio anno Banca Mediolanum ha messo a segno una raccolta netta di 1,89 miliardi di euro, contro il dato del primo semestre 2013, quando il flusso netto era stato di 1,23 miliardi di euro. Positivo anche il bilancio provvisorio della neoquotata Finecobank che da gennaio a fine maggio ha registrato una raccolta netta di 1,567 miliardi euro. Se l’interesse per la consulenza finanziaria fa brillare reti e private bank, la moda dei prodotti del risparmio gestito beneficia un puro asset manager come Anima. La raccolta netta del gruppo nel mese di giugno 2014 è stata positiva per circa 470 milioni di euro, portando così il totale da inizio anno a circa 5 miliardi di euro. (riproduzione riservata)