Di Anna Messia
Ania ha dato la sua disponibilità a versare 16 milioni per salvare il fondo pensione degli agenti di assicurazione. Una somma che dovrebbe essere corrisposta dalle singole compagnie in base la numero dei propri agenti, e vista la dimensione, il maggior contributore dovrebbe essere quindi di UnipolSai, seguita da gruppi come Generali e Allianz. Per ora però si tratta solo di una proposta non ancora accetta dagli agenti di assicurazione. Perché conti alla mano il sacrificio per le loro pensioni non sarebbe di certo trascurabile. «L’Ania ha dato la sua disponibilità a contribuire con un importo di 16 milioni su un disavanzo prospettico del fondo di 700 milioni», segnalavano ieri gli agenti riuniti in Anapa. Somma a cui corrisponderebbero tagli medi dell’ordine del 40% a carico dei pensionati e di un medesimo 40% a carico delle riserve degli iscritti attivi, che vedrebbero di conseguenza preservata al 60% la cosiddetta «dotazione iniziale». E non si tratta dell’unico sacrificio, perché il piano di salvataggio prevede in ogni caso la trasformazione del fondo in regime a contribuzione definita, abbandonando il sistema della prestazione definita. In pratica la pensione del fondo sarebbe commissurata agli effettivi versamenti effettuati, come fosse di fatto un piano individuale, e verrebbe anche cancellata la garanzia dell’impegno paritetico delle compagnie alla contribuzione futura. «Una prospettiva che secondo le parti sociali richiede un’ulteriore riflessione», hanno aggiunto ieri da Anapa. Anche se i tempi sono in verità piuttosto ristretti, visto che il piano dovrà essere presentato a Covip presumibilmente entro settembre per evitare il commissariamento. (riproduzione riservata)