Denunciare lo stato d’immobilismo che regna sul salvataggio del Fondo Pensione Agenti. E’ questo l’intento della lettera che ANAPA (Associazione Nazionale Agenti Professionisti di Assicurazione), ha inviato al Consiglio di Amministrazione del Fondo Pensione Agenti e al Presidente della COVIP (che alleghiamo).
L’Associazione ha posto in evidenza come siano ormai trascorsi infruttuosamente sei mesi da quando gli organi amministrativi del Fondo hanno reso palese il profondo e gravissimo stato di disavanzo in cui versa il Fondo Pensione, senza che ancora le parti sociali abbiano preso una benché minima decisione sulle varie ipotesi di salvataggio.
Eppure la legge tollera, soltanto per un periodo di tempo molto limitato, lo squilibrio tra riserve ed impieghi. Di qui la decisione di rendere edotta l’Autorità di Vigilanza circa la paralisi che sembra caratterizzare alcune delle parti sociali chiamate al salvataggio dell’ente pensionistico.
Dopo la riunione della commissione tecnica del 27 maggio 2014, le parti si sarebbero dovute incontrare nei primi giorni di giugno per mettere a punto, l’apporto economico da parte delle imprese di assicurazione.
Invece la riunione di giugno non è mai stata convocata seppure la data per la presentazione del piano di salvataggio agli organi della Covip era stata fissata per il 30 giugno 2014 (scadenza già posticipata rispetto a quella iniziale del 14 febbraio 2014).
ANAPA sollecita a tutte le parti in causa un atto di responsabilità per poter procedere a un forse ancora possibile risanamento credibile e sostenibile del Fondo Pensione. Diversamente, ciascuna delle parti coinvolte, non certo ANAPA, si assumerà la responsabilità di aver causato il commissariamento del Fondo da parte della Covip.