I mondiali di calcio sono alle battute finali, ma non è così per la grande partita che stanno giocando i mercati finanziari. Come ricorda Ann-Katrin Petersen, assistant vice president global capital markets & thematic research diAllianz Global Investors: «Il nuovo pacchetto di misure della Bce conferma che la partita della financial repression non è ancora terminata.
Mentre i campioni del calcio mondiale vanno a caccia di gol in Brasile, gli investitori internazionali sono ancora alla ricerca di rendimenti in un contesto caratterizzato da bassi tassi di interesse. Inoltre sembra non arrestarsi la rincorsa delle borse mondiali». Secondo Petersen la volatilità storicamente bassa dimostra che una politica monetaria accomodante riesce a respingere temuti avversari come i fattori geopolitici (Ucraina e Iraq). Nel frattempo, le banche centrali dei G4 si dividono in due squadre, Fed e Banca d’Inghilterra da una parte, Bce e Banca del Giappone dall’altra e all’orizzonte si profila un periodo di politiche monetarie divergenti. Petersen ricorda che, forte di una ripresa congiunturale sufficientemente robusta, la Banca di Inghilterra ha potuto inasprire i tassi già quest’anno.
Mentre alla luce di dati più incoraggianti sul mercato del lavoro e di crescenti spinte inflazionistiche, la Fed si è concentrata sempre più sulle tempistiche e sulle modalità (e sempre meno sull’eventualità) di una exit strategy. «In tale contesto è interessante notare che mentre i membri del Fomc nelle loro previsioni sull’andamento dei tassi sono più intransigenti del mercato, Janet Yellen è intervenuta più volte ad appianare le differenze», dice Petersen. Di matrice opposta le mosse della Bce e della Banca del Giappone. Che cosa dunque attendersi nei prossimi mesi sui mercati finanziari? «I mercati azionari, ora trainati dai tassi di interesse, dovrebbero essere finalmente sostenuti dagli utili, ma non si escludono periodi di elevata volatilità», dice Petersen che ricorda come un’eventuale aumento, più o meno marcato, della volatilità delle asset class rischiose dipenderà soprattutto da come le banche centrali sapranno gestire le attese in merito alle exit strategy. «È probabile un rialzo dei rendimenti di treasury Usa e gilt britannici alimentato dal segmento a breve della curva dei tassi (bear flattening)», conclude Petersen, «mentre l’euro dovrebbe continuare a svalutarsi rispetto alla sterlina e al dollaro». (riproduzione riservata)