Da una ricerca del Centro Studi e Documentazione Direct Line, che ha fotografato il rapporto tra gli italiani e la loro prima automobile, è emerso che il 42% degli intervistati è talmente affezionato alla capostipite delle sue auto da dichiarare che era perfetta così com’era e non ne avrebbe cambiato neppure un dettaglio.
Il 25% degli intervistati ha confessato che avrebbe preferito un’auto più nuova, il 16% avrebbe voluto una macchina tutta per sé e l’11% del campione avrebbe desiderato una vettura più grande. Il 9% degli italiani, amante del vento tra i capelli, sognava una decappottabile.
Iniziare con un’auto usata era un classico: è questo il caso per il 38% degli intervistati, mentre il restante 26% si è accontentato di guidare l’auto di famiglia più vecchia. Ma c’è anche un fortunato 29% che ha beneficiato di una prima auto nuova fiammante.
Anche il primo giorno non si scorda mai, e Direct Line ha voluto chiedere agli italiani come sia stata la loro prima volta al volante. Il 29% “ha battezzato” la propria macchina utilizzandola per andare al lavoro o a scuola, il 24% ne ha approfittato per organizzare una serata con gli amici e il 22% è addirittura partito per un week-end fuori città. La gita fuori porta al mare è stato il primo viaggio indipendente per il 16% e solo il 9% ha avuto la fortuna di poter dedicare a un incontro galante la prima uscita con la sua amata macchina.
L’automobile, si sa, è ben più che uno sfizio, un semplice bene di consumo: è uno status con valenze sociali ben definite. E soprattutto per i neopatentati, l’auto rappresenta una vera e propria dichiarazione d’indipendenza, quasi un pass per il mondo degli adulti da gestirsi in totale autonomia, dalla scelta all’acquisto. E’ interessante però notare che per col passare degli anni questo aspetto stia mutando, complice la crisi e la difficoltà ad entrare nel mondo del lavoro dei più giovani. Mentre per circa la metà (il 48%) di chi ha oggi tra i 35 e i 45 anni la prima auto è stata comprata con i propri risparmi, tra gli under 25 di oggi solo il 15% ha acquistato la sua prima macchina senza ricorrere all’aiuto dei genitori.
Le famiglie del 2000, sempre più “ammortizzatore sociale naturale”, corrono in soccorso dei figli a cui regalano la tanto sospirata automobile, che tendenzialmente è nuova: se infatti tra i nati alla fine degli anni ’50 il 42% ha iniziato a guidare utilizzando un’auto usata, ora il dato si attesta al 28%, forse proprio con l’intento di sistemare i figli per i prossimi 10 anni almeno, visti i dati relativi alla vetustà del parco auto italiano. Coerentemente con questa lettura, risultano in aumento i giovani sotto i 25 anni che si ritrovano a fare a meno dell’automobile: ben il 17%.
L’indagine di Direct Line offre inoltre uno spaccato regionale del medesimo quadro, dividendo i dati per provincia: la prima auto è nuova per molti ma soprattutto se si parla dei palermitani (36%), mentre il record di auto usate spetta ai bresciani con il 51%; i bolognesi sono invece quelli che più sfruttano l’auto di famiglia, anche se è la più vecchia (47%). Palermitani e i bolognesi sono quelli ad aver più contatosull’aiuto dei genitori per poter avere un’auto personale (62%), mentre i romani si rivelano i più “indipendenti”, acquistandola con i propri risparmi (46%). Alla domanda sul primo viaggio effettuato, il 38% dei torinesi ha risposto di averla usata per andare al lavoro o a scuola, mentre i bolognesi hanno approfittano per fare una gita al mare (24%). Infine, i milanesi risultano essere i più affezionati alla prima auto (50%), i veronesi invece quelli che più rimpiangono di non aver avuto un’auto più recente.