di Andrea Di Biase

Le Generali compiono un altro passo sulla strada della razionalizzazione del gruppo e dell’ottimizzazione dell’allocazione del capitale indicata dal group ceo Mario Greco nel corso dell’Investor Day dello scorso gennaio.

Nella serata di ieri la compagnia assicurativa triestina ha infatti annunciato di aver raggiunto un accordo per l’acquisizione da un gruppo di investitori privati di una quota del 3% di GeneraliDeutschland Holding e di essere pronta a salire al 100% attraverso la procedura di squeeze-out del rimanente 4%. La società tedesca, cui fanno capo le attività del Leone in Germania, era infatti ancora quotata in borsa, non essendo altro che la vecchia Amb, il cui controllo era stato assunto dal gruppo triestino alla fine degli anni 90 nell’ambito dell’accordo con Allianz seguito al braccio di ferro tra i due gruppi per rilevare la francese Assurances Generale de France (Agf). Nel dettaglio, l’operazione, in cui il Leone è stato assistito da Ubs, prevede che il 3% in mano agli investitori privati venga acquistato a un prezzo di 105 euro per azione (100,7 euro la chiusura di ieri), pari a un controvalore complessivo di 171 milioni.
 

Il prezzo per azione sarà poi soggetto a un potenziale aggiustamento in seguito alla valutazione nel processo di squeeze-out. La compensazione per cassa offerta agli azionisti di minoranza nell’ambito dello squeeze-out sarà calcolata sulla base del maggiore tra il prezzo medio ponderato di mercato degli ultimi tre mesi di GeneraliDeutschland e il valore intrinseco delle quote, determinato secondo gli standard valutativi tedeschi.

Dal punto di vista strategico, una volta completato lo squeeze-out, il Leone consoliderà l’intero risultato netto generato da Generali Deutschland, pari a 504 milioni nel 20121. Inoltre, dopo la conclusione della transazione e il delisting delle azioni,Generali prevede di ottenere efficienze, derivanti dal consolidamento fiscale che sarà realizzato in una fase successiva in Germania, e ulteriori sinergie operative. «Considerando queste sinergie e sulla base del prezzo dello squeeze out», si legge in una nota del Leone, «si prevede che l’investimento genererà valore in termini di utile per azione». A supporto dell’operazione e in linea con l’obiettivo del gruppo triestino di gestire il capitale e la liquidità in modo efficiente, Generali, assistita da Bnp Paribas, Morgan Stanley e Ubs, ha avviato il collocamento di 15,5 milioni di azioni proprie, pari a circa l’1% del capitale. Grazie a questo collocamento, l’acquisizione del 7% diGenerali Deutschland dovrebbe essere sostanzialmente neutra in termini di Solvency 1. (riproduzione riservata)