Ancora una giornata positiva per il titolo FonSai all’indomani della notizia dell’arresto della famiglia Ligresti e di tre ex manager della compagnia da parte della Gdf su ordine della Procura di Torino con l’accusa di falso in bilancio e manipolazione di mercato.
Secondo gli analisti di Banca Imi, che sulle azioni FonSai hanno una raccomandazione buy con target price a 1,85 euro, in ogni caso, le notizie sugli arresti non dovrebbero avere «alcun impatto significativo sulla fusione che porta alla creazione della nuova Uni-FonSai» con Carlo Cimbri al timone. Anche perché la vicenda riguarda il vecchio management della compagnia e il buco contestato è stato «colmato con il rafforzamento delle riserve. Mentre invece la possibilità per gli azionisti di minoranza di essere rimborsati per i danni, anche tramite gli asset della famiglia Ligresti, dovrebbe essere un catalizzatore positivo, anche se incerto sia nella tempistica sia nell’esito finale».
Solo congetture, per ora; l’unica certezza è che entro fine mese l’Ivass dovrà dire la sua sulla fusione Unipol-FonSai entro il 19 agosto, non è escluso che possa fissare qualche condizione al via libera.
Ieri, intanto, sul fronte delle indagini, è stato ascoltato dai pm di Torino anche Piergiorgio Bedoni, che firmò il bilancio 2010 su cui pesa l’accusa di falso ed è indagato a piede libero. A interrogarlo è stato il sostituto procuratore Marco Gianoglio, titolare dell’inchiesta con il procuratore aggiunto Vittorio Nessi. Mentre si terranno questa mattina gli interrogatori di garanzia di Giulia Maria Ligresti e della sorella Jonella, raggiunte ieri, al pari del padre Salvatore e tre ex manager di FonSai, Fausto Marchionni, Emanuele Erbetta e Antonio Talarico, dall’ordine di arresto. In caso di convalida, Jonella verrebbe trasferita nel carcere di Torino, mentre Giulia, fermata mercoledì a Milano, è stata invece portata nella casa circondariale di Vercelli. Per quanto riguarda Paolo, l’unico dei tre figli dell’ingegnere di Paternò che è riuscito a sottrarsi al fermo perché residente in Svizzera potrebbe non essere arrestato dalle autorità elvetiche proprio perché cittadino della Confederazione e il gip potrebbe chiedere una rogatoria internazionale per andare a interrogarlo direttamente oltre confine. (riproduzione riservata)