Mentre fanno discutere le prime condanne nel processo per il caso della Costa Concordia, assicuratori e riassicuratori sono ancora lontani dal mettere la parola fine a quello che si è rivelato uno dei sinistri più costosi della storia dell’assicurazione marittima.
I costi per la rimozione della nave tuttora a circa 300 metri dalle coste dell’Isola del Giglio, sono duplicati a 682 mln di euro e la scadenza fissata a giugno scorso è stata rinviata a settembre.
Il riassicuratore tedesco Munich Re aveva stimato a suo carico costi per 80 mln di euro, ma nella stampa tedesca la compagnia ha espresso il suo malcontento nel vedere i riassicuratori esclusi dal processo decisionale riguardo alla rimozione della nave, pur rimanendone i principali finanziatori. Le trattative sono infatti riservate ai poteri pubblici, alla società di rimozione e ai club P&I che coprono il “ Removal of Wreck”.
Questi Protection & Indemnity Clubs, mutue di armatori che hanno lo scopo di ottenere una migliore copertura riassicurativa, detengono un programma riassicurativo al quale partecipa anche Munich Re, che, secondo la stampa tedesca, intenderebbe ritirarsi da una delle fasce di questo programma (danni tra i 53 e i 380 mln di euro), rumor non smentito dalla compagnia.