L’operazione consentirà al gruppo di crescere più rapidamente nel Paese dell’Est che ha tassi di sviluppo assicurativo tra i più alti d’Europa. Intanto Fitch mantiene il rating del Leone ad A- con outlook negativo
di Anna Messia
Manca poco più di una settimana. Il nuovo amministratore delegato, Mario Greco, si insedierà formalmente a Trieste solo il primo di agosto. Ma anche in questi giorni di transizione Generali e il suo amministratore delegato, Sergio Balbinot, non restano fermi. E ieri, tramite Generali Ppf Holding, la joint venture con la finanziaria ceca Ppf, è stato firmato un accordo per acquisire la compagnia polacca Proama, messa sul mercato dal gruppo francese Groupama. L’operazione non è particolarmente rilevante punto di vista finanziario, considerando che Proama è poco più che una start up che ha avviato le vendite a fine 2012 e a oggi ha collocato poco più di 100 mila polizze, ma è significativa dal punto di vista strategico perché dà la misura della volontà del Leone di continuare a investire nell’Europa dell’Est, puntando molto su web e canale telefonico, visto che Proama è una compagnia prevalentemente diretta (anche se affiancata da una rete di agenti plurimandatari) che in pochi mesi ha superato gli obiettivi. «La Polonia è un mercato strategico per noi perché sta mostrando uno dei tassi di crescita più significativi tra i paesi europei», ha dichiarato ieri Ladislav Bartonicek, numero uno di Generali Ppf Holding aggiungendo che «l’acquisizione di Proama ci aiuterà a velocizzare lo sviluppo in questo mercato promettente». Generali Ppf Holding è già attiva sul mercato polacco tramite la controllata Generali Group Poland, dove sono confluite le attività che Generali deteneva a Varsavia fin dal 1999, prima della nascita della joint venture con Ppf. Oggi Generali Group Poland conta su oltre 2 milioni di clienti retail e corporate e nel 2011 ha registrato una raccolta premi complessiva di oltre 415 milioni, in crescita del 28%, in un mercato che è cresciuto del 12%. In particolare nel ramo Vita i premi ricorrenti, a più alta profittabilità, sono cresciuti del 20%, cinque volte più del mercato. Non stupisce quindi che Generali Ppf abbia voluto approfittare della dismissione di Proama da parte di Groupama. Una cessione che, come ha precisato il direttore esecutivo di Groupama, Pierre Lefevre, «è parte di un piano più ampio per ridurre le spese e i costi di investimento». Per quanto riguarda più in dettaglio Generali, il primo agosto si preannuncia importante non solo per l’arrivo di Greco, ma anche perché si riunirà il cda sulla semestrale. «Con il nuovo amministratore delegato in arrivo, ci aspettiamo che i risultati siano messi un po’ in ombra e non ci aspettiamo annunci per quanto riguarda la strategia futura della compagnia per diversi mesi», hanno affermato ieri in una nota su Generali gli analisti del Credit Suisse, che hanno tagliato il target price da 14,10 a 12,15 euro, ribadendo il rating underperform. Sul fronte degli utili, il broker si attende che il secondo trimestre sia relativamente modesto, con una riduzione a 276 milioni dai 568 milioni del primo trimestre come conseguenza di un aumento delle svalutazioni. Comunque migliore rispetto ai 170 milioni del secondo trimestre 2011. Sempre ieri sulla compagnia è intervenuta Fitch che ha confermato il rating A-, con outlook negativo. «In un contesto di condizioni negative soprattutto per Italia e Spagna», scrivono da Fitch, «la performance del gruppo, è stata significativa e i rating riflettono la riconoscibilità del brand e l’approccio multicanale e multi-brand di successo». (riproduzione riservata)