Nel mese di maggio la nuova produzione vita raccolta in Italia da imprese italiane e rappresentanze di imprese extra-U.E., comprensiva dei premi unici aggiuntivi, è stata pari a € 4,9 mld, in aumento, per il secondo mese consecutivo, del 3,2% rispetto allo stesso mese del 2011; da inizio anno i nuovi premi
emessi sono ammontati a € 21,7 mld, in calo del 16,5% rispetto ai volumi raggiunti nello stesso periodo dell’anno precedente.
Includendo anche l’attività del campione delle imprese U.E., i nuovi premi complessivi sono stati pari a € 5,7 mld (+1,2% rispetto allo stesso mese del 2011), mentre da gennaio hanno raggiunto € 24,6 mld, il 18,0% in meno rispetto ai primi cinque mesi dell’anno precedente.
Relativamente alle imprese italiane ed extra U.E., nel mese di maggio, per la prima volta da inizio anno, i premi afferenti a nuove polizze di ramo I risultano stazionari rispetto all’analogo mese del 2011 mentre le polizze di ramo V, pur con variazioni annue più contenute rispetto ai mesi iniziali dell’anno, registrano
un volume di nuovi affari in contrazione (-7,4%); tale tipologia di polizze (ramo I e V) si conferma la scelta prevalente degli assicurati con un’incidenza pari a oltre i tre quarti della raccolta totale da inizio anno. La restante quota della nuova produzione è rappresentata dai prodotti “linked” (ramo III) che registrano,
anche nel mese di maggio, una raccolta di nuovi premi in aumento rispetto allo stesso mese del 2011, soprattutto con riferimento alle polizze unit che compensano ampiamente il calo delle polizze index. Anche i contributi relativi a nuove adesioni individuali a forme previdenziali crescono rispetto allo stesso
mese del 2011, portando l’incremento da inizio anno al 17,2%. Da inizio anno, il numero delle nuove polizze/adesioni per il totale vita è stato pari a quasi 1,4 milioni, in diminuzione dell’1,1% rispetto allo stesso periodo del 2011. Si evidenzia, inoltre, che il 49% delle imprese, rappresentative della stessa percentuale in termini di premi, ha registrato al mese di maggio una raccolta superiore all’analogo periodo dell’anno precedente e che circa il 66% (per una quota premi pari al 61%) ha ottenuto un risultato superiore alla variazione media di tutte le imprese italiane ed extra-U.E. (-16,5%).
Nel primi cinque mesi dell’anno la tipologia di contratto a premio unico costituisce la modalità di versamento maggiormente prescelta dagli assicurati, per una quota pari al 94% del totale in termini di premi e al 55% in termini di numero di polizze. Sempre da inizio anno l’importo medio dei premi unici è stato di € 27.100 mentre quello dei premi annui e ricorrenti ha raggiunto rispettivamente il valore di € 1.100 e € 3.300. Calcolando i premi mediante una misura che consente di standardizzare l’ammontare di premi unici e periodici, come l’Annual Premium Equivalent (APE) – pari alla somma tra premi annui, considerati per il 100% del loro importo, e premi unici divisi per la durata dei relativi contratti posta convenzionalmente pari a 10 anni – il decremento del volume premi da inizio anno si riduce dal 16,5% al 12,1%. La maggior parte della nuova produzione deriva dalla raccolta effettuata mediante reti finanziarie (sportelli bancari e postali e promotori finanziari), alle quali afferisce l’86% dei premi emessi da inizio anno. Nel dettaglio, gli sportelli bancari e postali mantengono anche nel mese di maggio la quota prevalente di raccolta (70%), registrando per la prima volta da inizio anno un incremento rispetto allo stesso mese del 2011; i volumi di nuovi affari intermediati dai promotori finanziari continuano a risultare in netto aumento rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, sebbene l’incremento sia concentrato solo su alcuni operatori. Trend opposto viene invece registrato nel mese di maggio sia dal canale agenti sia dal canale agenzie in economia, entrambi con una raccolta di nuovi premi in contrazione rispetto all’anno precedente. La ripartizione dei premi per canale evidenzia come le reti finanziarie abbiano collocato quasi esclusivamente premi unici mentre le reti assicurative raccolgano anche una quota significativa di premi periodici.
Calcolando i premi da inizio anno mediante la misura APE sopra descritta, lo scostamento della quota raccolta dalle diverse reti si riduce: la quota riconducibile alle reti finanziarie passa dall’86% al 75% mentre quella afferente alle reti assicurative sale dal 14% al 24%.