Il Network assicuratori PD conferma il giudizio complessivamente positivo sul decreto Sviluppo dello scorso aprile, soprattutto in riferimento al tentativo di rianimare una concorrenza nel settore. Ne riportiamo le osservazioni e proposte.
In particolare, è stato accolto con favore:
• Le disposizioni per perseguire i comportamenti fraudolenti senza nuovi costi per la pubblica amministrazione e senza nuovi carrozzoni per gestire il contrasto alle frodi. Sono un colpo ben assestato all’artificioso incremento dei costi lamentato dalle imprese come motivo principale della mancata riduzione dei premi. Occorre vigilanza da parte del Governo perché le compagnie ottemperino alle disposizioni e si concretizzi l’atteso effetto sulle tariffe RCA.
• L’individuazione della Scatola nera (regolamentata nelle caratteristiche tecniche, gratuita e portabile), come la maggior innovazione del sistema. Con la Scatola nera sarà possibile sviluppare progetti di vasta implicazione, dal servizio di assistenza nelle emergenze fino all’adozione di progetti intelligenti finalizzati alla riduzione della congestione del traffico automobilistico privato nei centri urbani. Sia respinta la pretesa dell’Ania di rimettere in discussione l’obbligo per tutte le imprese di offrire una polizza con questo strumento. Semmai sia capovolto il ragionamento, prevedendo maggiorazioni per chi non accede al sistema della Scatola nera.
Ora, l’obbligo di confronto e informativa agli utenti su tre offerte RCA di compagnie appartenenti a diversi gruppi (art.34, comma 1), la cui regolamentazione è in fase di consultazione da parte dell’Isvap, è coerente con i principi di trasparenza, con il divieto all’obbligo di esclusiva tra Compagnia e Agenti, con la creazione di maggior concorrenza. Ma necessita di una attuazione meno burocratica, più efficiente ed efficace.
Queste le nostre indicazioni all’Isvap sul Regolamento 49 in pubblica consultazione:
1) Gestione cartacea. Va ridotto drasticamente questo aspetto. Pensiamo all’impatto sull’ambiente: circa 1.800 pagine per ogni polizza trattata! Una vera e propria esagerazione. Con l’aggravante che creerebbe l’effetto pratico opposto a quello dichiarato: maggior difficoltà di orientamento per il consumatore, costretto a districarsi fra montagne di carta. Ne sanno qualcosa le vittime dell’analogo modello adottato dal sistema bancario e finanziario per piazzare i titoli tossici al cliente consumatore. Per questo chiediamo si dia tempo almeno sei mesi per la semplificazione della documentazione e la sua gestione il più possibile affidata a sistemi informatici e telematici.
2) Uno standard di condizioni RCA di base o di riferimento, definito dall’Isvap. E’ indispensabile. Preveda la Scatola nera e sia quotato dalle compagnie senza possibilità di deroghe. E’ il presupposto della concorrenza e dei confronti. L’istituto di vigilanza sia garante che l’informazione all’utente sia certificata oggettivamente.
3) Collaborazione di A con A. L’affermazione del valore insito nella disposizione di legge (trasparenza e concorrenza) è possibile, ora, prendendo atto di come opera il mercato. L’80% degli Agenti (che investe per contattare l’utenza), quando si rende conto che la propria compagnia non ha la polizza giusta per il Cliente, si rivolge al collega di piazza che ce l’ha e con lui condivide il Cliente, la provvigione e la responsabilità di servizio. Questa collaborazione è legalizzata tra Agenti e Broker (A con B), tra Subagenti e più Agenti (E con A e B), ma non tra Agenti e Agenti (A con A). In attesa di rivedere l’intera materia che regolamenta l’intermediazione, la si legalizzi. Allora l’obbligo di confronto sarà praticabile, perché verrà recuperata la condizione delle disposizioni di legge in vigore che lo sostanzia: il divieto di anteporre il vincolo di esclusiva all’interesse del Cliente. Senza la libertà di collaborazione di A con A, la disposizione in questione risulta di complessa e costosa applicabilità.
4) Eliminare l’obbligo, non solo della triplice informazione RCA, ma anche della compilazione dei documenti di adeguatezza per gli utenti non “consumatori” (professionisti, enti e imprese), mantenendo una informativa standard sulla confrontabilità dell’offerta e sul Tuopreventivatore Isvap.
5) Prevedere la possibilità regolamentata per l’intermediario di essere remunerato dal cliente con parcella di consulenza, a partire in via sperimentale dal non consumatore, come proposto recentemente anche dall’Aiba.