Nel 2011 sono stati 725 mila gli infortuni denunciati all’Inail, in calo del 6,6% rispetto ai 776 mila del 2010. Lo rende noto l’Istituto nel suo Rapporto annuale, spiegando che “prosegue e si conferma l’andamento decrescente degli infortuni che è in atto nel nostro Paese”.
A livello territoriale, nel Nord continua a concentrarsi oltre il 60% degli infortuni, trattandosi del territorio a maggiore densità occupazionale (52% degli occupati nazionali nel 2011). Le Regioni con maggior numero di denunce di infortunio si confermano Lombardia (127.007 casi), Emilia Romagna (99.713) e Veneto (81.217).
Nel 2011 sono 920 i morti sul lavoro, in calo del 5,4% rispetto ai 973 dell’anno precedente. Nell’anno preso in esame si registra una diminuzione sensibile nei rami di attività: servizi (-9,4%) e dell’industria (-3,7%), mentre per l’agricoltura si segnala un +2,7%.
“Si è conclusa in questi giorni la ristrutturazione del database dell’Inail, che potrà confermare il ruolo di fornitore qualificato di dati e di chiavi di lettura sui temi degli infortuni e della sicurezza sul lavoro, della prevenzione, della riabilitazione” afferma il presidente dell’Inail, Massimo De Felice, durante la presentazione del Rapporto annuale. “Ci sono complessità da gestire, ritardi da recuperare, vincoli di spesa da soddisfare e nuovi ruoli istituzionali da rispettare -osserva De Felice- ma auspichiamo che i bandi di concorso per il finanziamento della ricerca sanitaria tornino a prevedere l’area tematica relativa alla salute e alla sicurezza nei luoghi di lavoro, e che l’Inail sia individuato destinatario istituzionale”.